Qualche settimana fa Salvatore, mio sodale in svariate degustazioni (meglio note come vagabondaggi etilici), lamentava come la sezione gozzoviglie di questo ricettacolo di amenità stesse abbandonando gli aspetti enologici per accogliere solamente torte. Premesso che c'è un "esperimento" di Sachertorte su cui mi devo decidere a scrivere qualche riga, raccolgo la sollecitazione e rispondo con una segnalazione recente, frutto degli ultimi acquisti in Trentino, figli a loro volta delle visite dovute alla stagione di arrampicate in Valle del Sarca. Certo, i vini in questione sono ben difficilmente reperibili a Glasgow, Scozia, lasciando il mio interlocutore... a bocca asciutta, ma li terrò da parte per il nostro prossimo incontro.
Siamo quindi in Trentino. E in questa terra bellissima, a parte i Trento DOCG, cosa si può bere di meglio del Marzemino? Lasciamo stare Mozart e quel simpatico libertino che fu Lorenzo da Ponte e ammiriamo le morbide colline della Vallagarina, dallo sbocco nella pianura padana fino a Rovereto, dalle pareti del Monte Cimo su, su fino alle Piccole Dolomiti. E un po' ovunque i vigneti, compagni inseparabili. Il vino che nasce da questi terreni non può non portarne le caratteristiche, un gusto armonico, delicato ma austero allo stesso tempo, morbido ma non sdolcinato. Bel colore rubino, sapori di viola e frutti rossi, da bere giovane, a differenza di quello che faccio di solito.
Della stessa cantina ho assaggiato il Maso Lodron, un taglio bordolese che passa per piccole botti di rovere e che non riesce ad appassionarmi: per carità, il legno non si sente troppo, ma il vino è decisamente meno interessante del Marzemino, che si limita a vasche di acciaio e bottiglia. Questione di gusti...
Siamo quindi in Trentino. E in questa terra bellissima, a parte i Trento DOCG, cosa si può bere di meglio del Marzemino? Lasciamo stare Mozart e quel simpatico libertino che fu Lorenzo da Ponte e ammiriamo le morbide colline della Vallagarina, dallo sbocco nella pianura padana fino a Rovereto, dalle pareti del Monte Cimo su, su fino alle Piccole Dolomiti. E un po' ovunque i vigneti, compagni inseparabili. Il vino che nasce da questi terreni non può non portarne le caratteristiche, un gusto armonico, delicato ma austero allo stesso tempo, morbido ma non sdolcinato. Bel colore rubino, sapori di viola e frutti rossi, da bere giovane, a differenza di quello che faccio di solito.
Della stessa cantina ho assaggiato il Maso Lodron, un taglio bordolese che passa per piccole botti di rovere e che non riesce ad appassionarmi: per carità, il legno non si sente troppo, ma il vino è decisamente meno interessante del Marzemino, che si limita a vasche di acciaio e bottiglia. Questione di gusti...