La domanda è la seguente: vi trovate con un vecchio amico a ripercorrere strumenti e repertori musicali che avevate più o meno abbandonato dopo gli anni di Università, avendo cura di evacuare per tempo donne e bambini, e passate un pomeriggio rispolverando precarie capacità di improvvisazione su armonie rock-blues - che per fortuna possono essere piuttosto semplici.
Che vino scegliete per accompagnare questa "esibizione"?
Io mi sono presentato da Sergio con un Donnas 2002, che non è sopravvissuto fino alla fine del pomeriggio. Non so se abbia migliorato o meno la qualità dei nostri assoli - anche se peggiorarla sarebbe stato arduo - ma certamente ne ha ridotto la durata garantendoci numerose pause di "degustazione".
Ma veniamo al vino: si beve con molta piacevolezza nonostante l'età e l'annata (il 2002) che non è stata certo una delle migliori. Dategli un poco di tempo dopo l'apertura (e dopo un blues in qualche chiave insolita) e ne apprezzerete il corpo ed il sentore vagamente speziato. È probabilmente il vino più noto e più facilmente reperibile tra quelli (e non sono pochi) della Val d'Aosta, che resta per me una regione fantastica, per il cibo, il vino, le arrampicate...
Nessun commento:
Posta un commento