Bergamo
Da qualche annetto non facevo visita alla "Trattoria del teatro" di Bergamo alta e mi sembrava di ricordare vagamente che l'ultima volta non mi aveva convinto del tutto. Anche qualche commento di amici mi faceva pensare ad un andamento un po' alterno. Ad ogni modo, sabato si è ripresentata l'occasione di verificare di persona, dopo aver assistito all'incontro con Albertazzi e Strinati al Teatro Sociale, e non me la sono fatta sfuggire. Risultato: decisamente positivo!
Non cercate il ristorante "stellato", il servizio raffinato, i piatti esotici, le ricche selezioni di vini blasonati: per quelli ci sono altri (ottimi) posti dove andare. Se però volete assaggiare la cucina locale, del territorio (si potrebbe dire "tipica" se il termine non fosse diventato odioso e insignificante), allora non mancate di visitare questo posto come faceva sempre il Maestro Gavazzeni, ricordato in un articolo recente del Corriere. Interni rustici, clientela in massima parte locale, un pizzico di burberia della signora che prenderà le ordinazioni, lista ristretta sia per i piatti che per i vini (predilezione per quelli del nord Italia). Ma - per quel che mi riguarda - i tagliolini ed il capretto erano ottimi, come hanno convenuto anche i nostri commensali di Roma! Peccato che il dessert si riduca ad un paio di scelte (gelato o crème caramel), per quanto ben fatte.
Infine, poiché la modernità si insinua anche nei posti più inusitati... udite udite... ultimamente al Teatro accettano anche il pagamento con Bancomat o carte di credito! Ma non fateci troppo affidamento: il sistema è un po' malfunzionante.
Infine, poiché la modernità si insinua anche nei posti più inusitati... udite udite... ultimamente al Teatro accettano anche il pagamento con Bancomat o carte di credito! Ma non fateci troppo affidamento: il sistema è un po' malfunzionante.
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