|
La relazione originale (LS 18, 1944). |
|
La variante (Annuario CAI BG 1954, p. 72) |
|
Sul 1° tiro. |
|
Bruno sul 2° tiro. |
|
Tracciato della via. |
Presolana orientale
Parete S
io me li immagino Randolfo Asti e Carlo Aiolfi in cima al Visolo nell'estate del 1944, con l'Italia spaccata in due ed il nord ancora sotto il governo-fantoccio della Repubblica di Salò. Non so se la salita sia un modo per riappropriarsi della libertà o un semplice momento di svago, ma sono lì. E, guardando la Presolana orientale, non possono non notare l'evidente direttrice di salita ed il pilastro staccato. Da qui, infatti, la linea è evidente ed invitante, molto più di quanto non appaia dal basso. Il 15 agosto salgono la via, e la relazione è pubblicata su
Lo Scarpone n. 18 del 16 ottobre 1944 (e riportata nell'Annuario 1944 del CAI BG), con schizzo dell'itinerario invero alquanto approssimativo.
Passano dieci anni e anche Leone Pellicioli guarda la Presolana orientale. Nel 1954 vi apre la
Pellicioli-Spiranelli e decide che la linea diretta della Asti-Aiolfi che si vede dal Visolo deve essere percorsa per intero, raddrizzando quella deviazione a sinistra dei primi salitori. Detto fatto!
Accesso: dalla Val Seriana verso il passo della Presolana; parcheggiare sulla destra in un largo spiazzo poco prima di raggiungerlo, appena prima di una chiesetta (cartello "Cantoniera della Presolana"), seguire la strada che si stacca di fronte fino al secondo tornante e lasciarla per proseguire lungo il sentiero, raggiungendo la baita Cassinelli o rif. Carlo Medici (indicazioni). In alternativa, parcheggiare qualche centinaio di metri prima sulla destra, nei pressi dell'Hotel Spampatti, e seguire la strada di fronte e subito il sentiero a destra (indicazioni per baita Cassinelli), che sale nel bosco e si congiunge con il precedente. Superare la malga Cassinelli e risalire il ghiaione (segnavia 315 per il bivacco Città di Clusone e Grotta dei Pagani), fino a giungere all'altezza della parete dello Spigolo Longo. Qui salire per una delle tracce sulla destra, raggiungendo l'attacco di
Echi verticali. Proseguire in salita, superando l'attacco di Spigolando e il cordino di
Emmentalstrasse, e continuare fino ad un tratto attrezzato che supera il canale Bendotti. Poco dopo si giunge davanti alla parete della Presolana orientale, dove sale la
Pellicioli-Spiranelli. Si continua ancora risalendo una paretina (corda fissa) fino a giungere in vista dell'ultimo tratto di parete, dove sono evidenti due grosse nicchie. Quando il sentiero si allontana dalla parete, lasciarlo e traversare a sinistra (vaga traccia) puntando alla loro verticale. Si vedono ora altre due nicchie nerastre alla base: la via attacca tra le due (chiodo visibile).
Relazione: via con percorso molto logico e difficoltà contenute su roccia quasi sempre buona (tranne nel canalino del terzo tiro dove bisogna fare un po' d'attenzione). Il vero limite di questa via è il suo sviluppo, che di fatto è di un centinaio di metri circa e che difficilmente giustifica l'avvicinamento, a meno di non salire anche
Ultimo sole o qualche linea che consenta un veloce rientro tramite calata. La chiodatura è buona, ma qualche friend è utile per integrare qua e là.
1° tiro: salire e spostarsi a sinistra, poi dritti fino ai due chiodi ravvicinati e ancora a sinistra ad una lama che si risale. Un ultimo traverso a sinistra porta ad un diedro che si attraversa per salire alla sosta. 30 m; IV, V+, V; quattro chiodi (uno con maglia-rapida), un cordone in clessidra. Sosta su tre fix con cordoni e maglia-rapida. Poco oltre c'è la sosta originale.
2° tiro: raggiungere la sosta originale e salire portandosi verso l'evidente fessura alla sua destra, che si segue fino ad un terrazzo dove si sosta. 25 m; V+, IV+; un chiodo. Sosta su cordone in clessidra. La via originale prosegue a sinistra.
3° tiro (variante Pellicioli-Bombardieri): salire dritti per bel muretto lavorato e lama, entrando in un vago diedro-fessura con roccia ed erba che si segue fino al termine, dove si cerca uno spuntone minimamente stabile per la sosta. 25 m; IV+, V+, IV+; un chiodo, un cordone in clessidra. Sosta da allestire su spuntone.
4° tiro: salire le facili rocce fino al terrazzo di sosta. 25 m, II. Sosta (della via
Ultimo sole) su due fix con cordone e maglia-rapida, e fix singolo.
Discesa: dovrebbe essere possibile scendere in corda doppia lungo
Ultimo sole, ma non abbiamo provato. In alternativa, proseguire per facili rocce fino a poco sotto la vetta, dove si può traversare a destra fino a congiungersi con il sentiero di discesa (bolli rossi) che si segue fino alla bocchetta del Visolo (passi di II). Da qui si può scendere a destra, ritornando sul sentiero percorso in salita, oppure salire al Visolo e scendere dall'altro versante, giungendo direttamente nei pressi della baita Cassinelli.
Avvertenza: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.