Tortelli ripieni di faraona. |
Tagliata di bistecca alla fiorentina. |
Strudel di pesche e amaretti. |
Val Liona, fraz. Grancona (VI)
Agli arrampicatori i colli Berici sono noti soprattutto per la falesia di Lumignano, forse quella più famosa del vicentino. Ma nella non troppo lontana val Liona c'è un altro posto che merita di essere conosciuto, anche se per ben altri motivi: la trattoria Isetta! Nata nel 1950 accanto ad un'attività di macelleria, fa della carne la propria specialità, e si vede letteralmente: la carne è mostrata al cliente prima della cottura, ed il fuoco su cui sarà cucinata è ben visibile dalla sala. E non è solo immagine: i piatti hanno sostanza e sapore, ed il menù cambia con le stagioni. Prezzi non proprio da "osteria", a dire il vero, ma ottima qualità.
Locale e tavoli più in stile ristorante che trattoria, a ricordarci che le vacanze sono finite e non si mangia più nei rifugi (siamo a fine agosto). Pane e grissini fatti in casa, molto buoni. Saltiamo gli antipasti (tranne Alberto che opta per una battuta di manzo in sostituzione del primo) e passiamo ai primi piatti: sei-otto scelte tra gnocchi, fettuccine, bigoli, pasta e fagioli, risotto ai tartufi rendono la scelta un po' difficile, ma alla fine mi decido per i tortelli ripieni di faraona, con porro e datterino, ovviamente con pasta fatta in casa. Gustosissimi e con un ripieno molto delicato; veramente un ottimo inizio.
I secondi piatti si dividono in due categorie: un gruppo di sei-sette opzioni tra cui faraona, coniglio, fegato alla veneziana, arrosto ed un non troppo locale salmone in crosta, ed altrettante scelte di carne alla griglia, la specialità della casa: bistecca e tagliata di fiorentina, filetto, braciola di maiale, agnello. La scelta cade su una tagliata di bistecca alla fiorentina, che arriva su un piatto di forma un po' singolare, ma che ha un sapore ed una tenerezza davvero esemplari; la dimostrazione che alla fin fine i cibi migliori sono quelli semplici, se ottimamente cucinati (e con ottimi ingredienti)!
Nella lista dei dessert troviamo gelati e sorbetti, mousse, zuppa inglese e altre delizie. Scelgo uno strudel di pesche e amaretti con fondente di cioccolato che arriva in porzione un po' minimale, ma dello stesso livello degli altri piatti.
La lista dei vini è davvero molto ben assortita (purtroppo non abbiamo avuto modo di visitare la cantina, che pare sia memorabile), con buona selezione dal Veneto e qualche ricarico in più (ma pare che ormai sia la norma, quindi sarò io a sbagliare...). Dopo la solita discussione con il sommelier per scegliere qualcosa di non barricato, assaggiamo il Due di Gianni Tessari, una cuvée di Merlot e Cabernet Franc con invecchiamento in botte grande e tasso alcolico di 13°. Morbido e vellutato (forse un pochino troppo per i miei gusti), accompagna il pranzo con discrezione. Forse si poteva osare qualcosa di più per la fiorentina, ma siamo ancora ad agosto e fuori ci sono temperature africane; sarà per la prossima volta!
Il conto: 210 € (tre persone) per:
1 antipasto
2 primi
3 secondi
3 dessert
2 caffè
1 bottiglia di acqua
1 bottiglia di vino (o erano due?)
3 bicchieri di vino da dessert
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