La "notizia del bimestre", anzi dell'anno, stavolta la do io, anticipando quanto andremo a vedere: rullo di tamburi... attenzione, attenzione... ce l'abbiamo... anzi, ce l'hanno fatta: è stato superato il muro delle cinquanta ore di ritardo annue!! Lo so che tutti pensavamo che sarebbe stato difficile fare peggio del 2020, che era peggio del 2019, e invece... l'accoppiata Trenord/Rfi non ci ha deluso e ha chiuso l'anno in... enorme ritardo!
Che le cose non andassero proprio secondo l'orario scritto per quei creduloni di pendolari lo si vede già dal mattino: la Fig. 1 dice chiaramente che il 2218 si è comportato allo stesso modo che nel 2018, dove però i ritardi erano dovuti (così ci dicevano...) all'incidente di Pioltello; sarebbe interessante sapere quale incidente sia successo quest'anno. Riassumiamo: puntualità al 6% (SEI!!), ritardo entro 5' per il 17% (quasi un treno su sei, gli altri fanno peggio), massimo ritardo di 31'.
La pessima aria che tira la si vede in Fig. 2, dove è riportato l'andamento mensile: netto peggioramento di tutti gli indicatori (che già non erano brillantissimi) negli ultimi quattro mesi, con ritardo medio che arriva a 12 (DODICI) minuti a dicembre, ovvero il 32% del tempo di percorrenza nominale!
Voi mi direte: "Ma di sicuro il treno del pomeriggio ha fatto meglio!" "Sì, 'sto cXXXo!!" vi risponderei, additandovi malinconicamente la Fig. 3. Qui addirittura si riesce a fare peggio del 2018 più di una volta su tre, arrivando ad una puntualità del 6% pure qui, che sale al 43% entro 5' di ritardo. Massimo ritardo di ben 41 (QUARANTUNO) minuti; praticamente un raddoppio del tempo di percorrenza, che non ci sta nemmeno nella scala scelta per la figura.
Se guardiamo l'andamento mensile in Fig. 4 notiamo un'unica, magrissima, consolazione di questo desolante panorama è il non vedere in questo caso un deciso peggioramento, che però c'era già stato ad ottobre! Di fatto questo 2021 resta il peggior bimestre finale tra tutti quelli analizzati. Complimenti vivissimi!
Eccoci quindi giunti al fatidico momento di tirare le somme e di confrontare l'intero 2021 con i suoi predecessori. La Fig. 5 riporta la distribuzione cumulativa dei ritardi del treno 2218, come al solito su "scala normale". Si vede subito che l'anno è stato il peggiore con l'eccezione del 2018: puntualità al 6% (e dagli!), ritardo entro 5' per il 41% dei treni, ritardo massimo di 31 minuti.
Parentesi statistica: devo dire che questa rappresentazione mi ha sempre dato un po' fastidio, perché ovviamente una distribuzione normale non sembra tanto adatta per rappresentare i ritardi. Un altro approccio potrebbe essere quello di usare una distribuzione lognormale traslata, ottenendo la Fig. 6: direi che le distribuzioni sono ragionevolmente approssimabili con delle rette, a dimostrare che il modello funziona. Naturalmente le conclusioni sono le stesse della Fig. 5, visto che si tratta degli stessi dati in una diversa rappresentazione (e scala). Lo "studio" dell'andamento dei parametri della lognormale in funzione dell'anno lo rimando ad un'altra volta; mi limito a far presente che l'asse delle ascisse (i ritardi) è su scala logaritmica (traslata di 5' per evitare valori negativi)!
Guardiamo ora il 2275 (Fig. 7), iniziando con il classico approccio, ovvero su scala normale. Anche in questo caso si nota come l'anno 2021 si situi più a destra (quindi: male) rispetto alle altre curve, anche se la differenza appare meno marcata rispetto al 2218. Inoltre, si continua a notare un andamento a gradini, con dei "salti" separati tra loro nella regione di coda (problemi legati all'istradamento del treno?). Se infatti applichiamo anche qui l'approccio lognormale (Fig. 8), vediamo che l'accordo non è così buono come nel caso precedente, con le curve che si piegano dopo circa 5' di ritardo. Mi sa tanto che qui l'unico modo di spiegare i dati è il ricorrere a diverse distribuzioni (sempre che i ritardi di Trenord/Rfi siano "spiegabili"!).
E siamo giunti al gran finale, ovvero alla valutazione del ritardo totale accumulato durante l'anno: come preannunciato, e come si vede in Fig. 9, abbiamo infranto il muro delle cinquanta ore, con un aumento di poco meno di una decina di ore rispetto all'anno scorso! Si vede anche che l'importante traguardo che spinge questi treni della tratta Bergamo-Milano all'avanguardia del disservizio è dovuto ad un drastico peggioramento del treno 2218 del mattino (la giornata del pendolare si prefigura di m***a già alle 8:02). Al pomeriggio c'è stato un lievissimo miglioramento rispetto all'anno scorso, ma un peggioramento di quasi sei ore rispetto agli anni precedenti.
La domanda sorge spontanea: perché porsi dei limiti? Per il 2022 Trenord/Rfi possono puntare serenamente alle sessanta ore di ritardo; noi ci crediamo e siamo fiduciosi che con il duro lavoro ed impegno che contraddistingue questi treni, nessun ritardo sia impossibile. Impossibile è solo la puntualità!
Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.
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