lunedì 18 marzo 2019

Osteria L'anfora


L'interno del locale.
I tagliolini ai carciofi.
La faraona con polenta.
La torta di mele e cannella.
Via del Soncin 13
Padova


Sono una persona romantica: dei matrimoni apprezzo... l'aspetto gastronomico! Non tanto quello ufficiale, spesso banale e ripetitivo, ma quei casi in cui ci si sposta extra moenia e si può cogliere l'occasione per "esplorare". E così, complice l'accasarsi del buon Carlo, ci ritroviamo a vagare per Padova e finiamo per pranzare  all'anfora. L'ingresso del locale resta un poco defilato, senza insegne evidenti. Dentro, il cliché di una discreta e studiata confusione appesa alle pareti, tra barche, cartelli e quant'altro. Nota di merito per un piccolo spazio dedicato al book crossing. Tavolini in legno piuttosto costretti, tovaglie di carta.
Il menù è centrato sui piatti della cucina veneta, con poche divagazioni. Il servizio è cortese, ma - complice forse un certo affollamento - fa un po' di confusione e l'antipasto arriva praticamente insieme ai primi. Risolto senza danni il piccolo problema, mi posso dedicare a dei gustosi tagliolini ai carciofi, che si presentano ottimamente. La pasta fatta in casa non smentisce le apparenze ed il piatto sparisce assai velocemente.
Per il secondo scelgo una faraona con polenta, che arriva in porzione decisamente abbondante anche se un po' troppo affogata nell'intingolo per i miei gusti. A parte questo, la presentazione del piatto è accattivante, la carne ottima, la cottura giusta; dispiace solo di non aver abbandonato quelle poche remore che mi sono rimaste e non aver finito di spolpare la carne facendo a meno delle posate. Polenta buona, ma un po' troppo liquida per i miei gusti.
Esito sul dolce, sia perché sono ormai prossimo all'impossibilità di ingerire altro, sia perché la breve lista non mi convince appieno; alla fine però la golosità la vince su tutto e mi cimento con una torta di mele e cannella. Peccato per la panna montata: un'osteria che propone del cibo genuino e propina poi palline di panna montata spruzzate dalla bomboletta fa decisamente un autogol!
Lista dei vini non molto ampia e centrata sul territorio. Noi scegliamo un Colli Berici DOC Tai rosso 2017 di Piovene Porto Godi che accompagna onestamente il pranzo. Prezzo finale forse non del tutto da osteria, ma compensato da un'ottima qualità e porzioni abbondanti.

Il conto: 95€ per
1 antipasto
2 primi
2 secondi
2 dessert
2 caffè
1 bottiglia di vino (16€, se ricordo bene)
2 bottiglie di acqua

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