Carne salata con fragole e olive taggiasche. |
Gnocchi di patate e ortica con ragù di verdure. |
Filetto di cervo al ribes rosso. |
Cioccolato e gelato al mango. |
Moena (TN)
E anche stavolta, il weekend dolomitico si dimostra occasione di allargare il perimetro per godere non solo delle montagne, ma anche di altri piaceri locali, quali saune e cucine. Siamo in Val di Fassa, tra Predazzo e Moena, in un hotel che risale all'800, di mole anche troppo grande per i miei gusti. All'interno il ristorante, in una sala non troppo capiente, con quell'arredamento in stile alpino che trabocca di rovere sbiancato da tutte le parti.
Noi però non ci facciamo intimidire e puntiamo dritti sul menù. Cucina di territorio rivisitata, che usa ottimi ingredienti e materie prime. La cena si srotola sull'abbinamento tra carni e frutti di bosco, che nella mia mente è indissolubilmente legato alla cucina di origine germanica. Iniziamo pertanto da una prelibatissima carne salata con fragole e olive taggiasche che ci dividiamo a mo' di antipasto e che immediatamente ci riconcilia col mondo.
Per il primo, cedo alla mia passione (beh, ad una delle tante...) e ordino un risotto ai funghi di gran soddisfazione, mentre Teo "indovina" un gustosissimo e assai delicato piatto di gnocchi di patate e ortica con ragù di verdure.
Siamo al secondo, e la mia scelta non può cadere che su un filetto di cervo al ribes rosso, magrissimo e assolutamente consigliabile. Teo ripiegherà invece su un filetto di tonno al pistacchio, nonostante il mio disappunto per la scelta assai poco "locale". Infine, c'è ancora tempo di stupirci con un veramente ottimo cioccolato con gelato al mango prima di accomiatarci chiacchierando davanti ad una grappa.
Un'ulteriore nota di merito va alla cantina, soprattutto per la completezza sul Trentino Alto-Adige. Durante la cena non ci facciamo mancare nemmeno la solita chiacchierata con l'assai cortese sommelier del locale sui meriti (e demeriti!!) dei vini in barrique.
Noi però non ci facciamo intimidire e puntiamo dritti sul menù. Cucina di territorio rivisitata, che usa ottimi ingredienti e materie prime. La cena si srotola sull'abbinamento tra carni e frutti di bosco, che nella mia mente è indissolubilmente legato alla cucina di origine germanica. Iniziamo pertanto da una prelibatissima carne salata con fragole e olive taggiasche che ci dividiamo a mo' di antipasto e che immediatamente ci riconcilia col mondo.
Per il primo, cedo alla mia passione (beh, ad una delle tante...) e ordino un risotto ai funghi di gran soddisfazione, mentre Teo "indovina" un gustosissimo e assai delicato piatto di gnocchi di patate e ortica con ragù di verdure.
Siamo al secondo, e la mia scelta non può cadere che su un filetto di cervo al ribes rosso, magrissimo e assolutamente consigliabile. Teo ripiegherà invece su un filetto di tonno al pistacchio, nonostante il mio disappunto per la scelta assai poco "locale". Infine, c'è ancora tempo di stupirci con un veramente ottimo cioccolato con gelato al mango prima di accomiatarci chiacchierando davanti ad una grappa.
Un'ulteriore nota di merito va alla cantina, soprattutto per la completezza sul Trentino Alto-Adige. Durante la cena non ci facciamo mancare nemmeno la solita chiacchierata con l'assai cortese sommelier del locale sui meriti (e demeriti!!) dei vini in barrique.
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