Parete S
La prima volta che cercai di raggiungere la Corna delle capre fui bloccato dal ghiaccio lungo la strada sopra Cigliano e ripiegammo alla vicina falesia. Come tutte le cose che sfumano all'ultimo momento, mi aveva lasciato un pungente desiderio di tornarci, ampiamente ripagato dall'arrampicata di questa volta; è un posto da non perdere! L'unico appunto che si può fare è lo stato di abbandono in cui versa la struttura: è un vero peccato che il recente lavoro fatto alla vicina falesia della Madonna della Rota non abbia interessato anche questa parete.
Accesso: si raggiunge Cislano (sponda bresciana del lago d'Iseo, uscita Marone, poi direzione Zone), si supera una pieve sulla sinistra e poco dopo si prende a destra (indicazione per rifugio Croce di Marone e cartello area camper). Si segue la strada finché non diviene sterrata; nei pressi è possibile mercanteggiare qualche posticino per l'auto con la strada un po' arcigna, oppure proseguire se non avete un'auto col fondo troppo basso. Si sale fino a trovare la Corna sulla sinistra e poco dopo si nota sulla sinistra una deviazione (indicazione per la falesia e sentiero dell'uccellatore; ingresso vietato alle auto). Parcheggiate se siete in auto e seguite il sentiero, che supera una baita, fa una curva a destra e continua. Poco dopo si nota una traccia sulla sinistra (ometto). La si segue in piano fino ad un ghiaione, si sale lievemente e si continua ancora verso sinistra. Si scende per alcune roccette fino a che si vedono una corda fissa, degli spit in parete ed un paio di vecchi cordini su alberi. I fix dorati ben evidenti sono della via Batman in Marmolada. Alla sua destra si vedono spit vecchi (piastrine rettangolari) "doppiati" da fix nuovi (peccato che gli spit vecchi non siano stati rimossi): è Il figlio del Nepal. A sinistra di Batman corre una linea su vecchi spit da 8mm, con cordone in clessidra: Titì e Marena.
Relazione (il figlio del Nepal): via molto bella che risale il lato destro della macchia rossastra, con due tiri veramente notevoli, in continuità su buone prese in lieve strapiombo. Chiodatura buona dopo la risistemazione, ma non vicinissima: necessario un 6a obbligato. Portare solo rinvii.
1° tiro: primi metri erbosi, poi muretto e placca con uscita sulla sinistra. 30m, 6a; dodici fix. Sosta su due fix con cordone (vecchia sosta su tre spit nelle vicinanze).
2° tiro: a destra della sosta, poi in verticale ed ancora a sinistra su lieve strapiombo. Uscita su pancia e placchetta che porta alla sosta a sinistra. 25m, 6b; sette fix. Sosta su tre fix con catena ed anello di calata. Tiro bellissimo.
3° tiro: tiro simile al precedente: si sale ancora su roccia rossastra in leggero strapiombo per proseguire su muro verticale. 25m, 6a+/6b; sette fix. Sosta su tre fix con cordone.
4° tiro: passo delicato poco sopra la sosta, poi placca più facile. 25m, 6a (un passo); sei fix, un cordone in clessidra. Sosta su tre fix con catena ed anello di calata.
Discesa: con due calate a corda doppia. La prima alla seconda sosta, da lì a terra.
Relazione (Titì e Marena): via di carattere simile alla precedente, recentemente richiodata con fix da 10 mm (grazie allo sconosciuto che mi ha segnalato l'aggiornamento!).
1° tiro: a sinistra verso il cordino in clessidra, poi ancora a sinistra a salire una placca un po' erbosa e con tratto finale più verticale. 30m, 6a (un passo); nove spit, un cordino in clessidra.
2° tiro: inizia su placchetta per proseguire lungo un diedro rossastro con uscita in lieve strapiombo. Non andare verso la sosta sulla sinistra, ma proseguire dritti e poi verso destra alla sosta in comune con la via precedente; 25m, 6a; otto spit.
3° tiro: in verticale su roccia rossastra con buone prese e uscita lievemente a destra per salire ad una cengia. 25m, 6a+; otto spit.
4° tiro: salire la placchetta, rimontare un pilastrino con una fessura obliqua verso sinistra e spostarsi verso destra fino alla sosta in comune colla via precedente. 20m, 5c (forse un passo di 6a); sei spit, un chiodo.
Discesa: come la via precedente.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: si raggiunge Cislano (sponda bresciana del lago d'Iseo, uscita Marone, poi direzione Zone), si supera una pieve sulla sinistra e poco dopo si prende a destra (indicazione per rifugio Croce di Marone e cartello area camper). Si segue la strada finché non diviene sterrata; nei pressi è possibile mercanteggiare qualche posticino per l'auto con la strada un po' arcigna, oppure proseguire se non avete un'auto col fondo troppo basso. Si sale fino a trovare la Corna sulla sinistra e poco dopo si nota sulla sinistra una deviazione (indicazione per la falesia e sentiero dell'uccellatore; ingresso vietato alle auto). Parcheggiate se siete in auto e seguite il sentiero, che supera una baita, fa una curva a destra e continua. Poco dopo si nota una traccia sulla sinistra (ometto). La si segue in piano fino ad un ghiaione, si sale lievemente e si continua ancora verso sinistra. Si scende per alcune roccette fino a che si vedono una corda fissa, degli spit in parete ed un paio di vecchi cordini su alberi. I fix dorati ben evidenti sono della via Batman in Marmolada. Alla sua destra si vedono spit vecchi (piastrine rettangolari) "doppiati" da fix nuovi (peccato che gli spit vecchi non siano stati rimossi): è Il figlio del Nepal. A sinistra di Batman corre una linea su vecchi spit da 8mm, con cordone in clessidra: Titì e Marena.
Relazione (il figlio del Nepal): via molto bella che risale il lato destro della macchia rossastra, con due tiri veramente notevoli, in continuità su buone prese in lieve strapiombo. Chiodatura buona dopo la risistemazione, ma non vicinissima: necessario un 6a obbligato. Portare solo rinvii.
1° tiro: primi metri erbosi, poi muretto e placca con uscita sulla sinistra. 30m, 6a; dodici fix. Sosta su due fix con cordone (vecchia sosta su tre spit nelle vicinanze).
2° tiro: a destra della sosta, poi in verticale ed ancora a sinistra su lieve strapiombo. Uscita su pancia e placchetta che porta alla sosta a sinistra. 25m, 6b; sette fix. Sosta su tre fix con catena ed anello di calata. Tiro bellissimo.
3° tiro: tiro simile al precedente: si sale ancora su roccia rossastra in leggero strapiombo per proseguire su muro verticale. 25m, 6a+/6b; sette fix. Sosta su tre fix con cordone.
4° tiro: passo delicato poco sopra la sosta, poi placca più facile. 25m, 6a (un passo); sei fix, un cordone in clessidra. Sosta su tre fix con catena ed anello di calata.
Discesa: con due calate a corda doppia. La prima alla seconda sosta, da lì a terra.
Relazione (Titì e Marena): via di carattere simile alla precedente, recentemente richiodata con fix da 10 mm (grazie allo sconosciuto che mi ha segnalato l'aggiornamento!).
1° tiro: a sinistra verso il cordino in clessidra, poi ancora a sinistra a salire una placca un po' erbosa e con tratto finale più verticale. 30m, 6a (un passo); nove spit, un cordino in clessidra.
2° tiro: inizia su placchetta per proseguire lungo un diedro rossastro con uscita in lieve strapiombo. Non andare verso la sosta sulla sinistra, ma proseguire dritti e poi verso destra alla sosta in comune con la via precedente; 25m, 6a; otto spit.
3° tiro: in verticale su roccia rossastra con buone prese e uscita lievemente a destra per salire ad una cengia. 25m, 6a+; otto spit.
4° tiro: salire la placchetta, rimontare un pilastrino con una fessura obliqua verso sinistra e spostarsi verso destra fino alla sosta in comune colla via precedente. 20m, 5c (forse un passo di 6a); sei spit, un chiodo.
Discesa: come la via precedente.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Piccola rettifica dell'autore delle due vie: Titì e Marena, non Titti e Marene. Titì e Marena erano due amiconi (C'è anche un bar a Brescia) come due amiconi erano i due che valorizzarono la parete della Corna delle Capre e non solo quella.
RispondiEliminaFC
Ciao Francesco. Grazie della precisazione (e della spiegazione). Chiedo venia per l'errore e correggo subito. E grazie anche per il lavoro fatto su quella parete... e non solo quella, come dici tu!
EliminaTiti e Marena é completamente richiodata a fix 10mm (neri)
RispondiEliminaGrazie della segnalazione! Ho modificato la descrizione. Ciao.
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