Sul 1° tiro. |
Sul 3° tiro. |
Il mio omonimo sul 5° tiro. |
Teo sul 5° tiro. |
Alessandro sul 6° tiro. |
Tracciato della via. |
Parete S
Questa salita risale ormai ad un paio di mesi fa, ma qualche problema di connettività che si protrae ormai da lungo tempo ha ridotto sostanzialmente le mie possibilità di aggiornare questo sito. Nell'attesa di poter tornare a fornire ampio materiale di dileggio agl'incauti visitatori, ecco la relazione di una via molto bella e raccomandabile, in una parete che vale decisamente la pena visitare.
Accesso: sono possibili due itinerari, che partono dal piazzale della funivia dei piani d'Erna o da Erve. Questa volta abbiamo optato per il secondo, che regala una salita decisamente più bella ed appagante del primo. Si raggiunge quindi il paesino di Erve (lungo la carrozzabile si ammira lo Spedone e si apprezza l'impresa di Ruchin) e si prosegue fino al termine della strada, dove c'è una piccola rotonda e si può parcheggiare nei dintorni. Si attraversa il fiume e si segue il sentiero n. 11, superando un agriturismo ed una baita (fontana). Poco dopo c'è un bivio: noi abbiamo preso il sentiero di sinistra (Prà di Ratt), più ripido ma più rapido (scusate il calembour), percorrendo poi l'altro in discesa. Il sentiero sale velocemente (decisamente sconsigliato in caso di pioggia) fino ad una cresta, per proseguire più dolcemente con bella vista e ricongiungersi con l'altro ramo. Da qui in breve alla Capanna alpinisti monzesi, posta sotto la parete di interesse.
Dalla Capanna si seguono le indicazioni per il Passo del Fo', da dove si prende una traccia verso destra che porta in poco tempo alla parete. Qui si osserva un discreto affollamento sulla Bonatti e su Nuovi orizzonti, che sono le vie più abbordabili. Più a sinistra, dove c'è una specie di traccia che sale verso un pulpitino, si notano dei fix che risalgono un vago diedro, con alla base un fix e un vecchio cordone. In tutto poco meno di un paio d'ore.
Relazione: via molto bella che risale la parte sinistra della bastionata, vicino al diedro della via Impero. Percorso sempre ovvio con protezioni ottime a fix e chiodi (ma non siamo comunque in falesia!); inutili friend e protezioni veloci. Soste attrezzate con due fix, catena e anello di calata. Grado obbligato: 6a con tiri abbastanza continui. Via consigliata d'inverno o nelle mezze stagioni; evitare l'estate se non volete cuocere a fuoco lento.
1° tiro: si salgono i primi metri di rocce facili, ma un po' rotte e sprotette, e si prosegue nel diedro vero e proprio fino ad uscire sulla sinistra alla sosta. 30m, 5c; sei chiodi, tre fix, un cordone e un fix alla base.
2° tiro: spostarsi a sinistra della sosta fino ad una spaccatura e risalirla raggiungendo la cengia. Da qui ancora a sinistra fino alla sosta. 20m, V+, I; tre chiodi. È anche possibile salire dritti sopra la sosta fino alla cengia (difficoltà minori, ma roccia dall'aspetto un po' precario; fare attenzione se scegliete questa opzione).
3° tiro: salire il muro sopra la sosta, dapprima verso sinistra e poi riportandosi a destra; un saltino finale conduce alla sosta. 30m, 6a; undici fix, quattro chiodi.
4° tiro: seguire la cengia verso destra fino alla sosta. 10m, un passo di III-, un chiodo.
5° tiro: si sale la bella placca di movimento, forse un po' meno fisica del 3° tiro. 30m, 6a; sette fix, tre chiodi.
6° tiro: si finisce in bellezza: dritti sopra la sosta, poi a destra (attenzione ad un pilastrino appoggiato dall'aria dubbia) e ancora dritti fino alla scomoda sosta finale. 25m, 6b+ (un paio di passi); nove fix.
Discesa: in doppia sulla via. Se avete mezze corde da 60m bastano due calate; la prima fino alla cengia e la seconda fino a terra.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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