sabato 1 giugno 2013

Guide alpinistiche della Presolana

Poi comunque possiamo divertirci e arrampicare tranquilli su queste grandi pareti dolomitiche stupendoci per non averne mai sentito parlare e con poca voglia di parlarne troppo (A. Savonitto, scalate scelte nel bergamasco)
Un mese fa ho rimediato una seria distorsione ad una caviglia durante un'uscita in Grignetta e le mie tragicommedie pseudo-alpinistiche sono sospese fino a nuovo ordine; non mi resta quindi che fare incetta di amuleti per evocare il maltempo così da non avere troppa nostalgia e dedicarmi nel contempo alla "montagna cartacea". Poiché però mantengo fede al sano precetto che mi fa fuggire come la peste la "letteratura" (si fa per dire) di montagna, insulsa e sgrammaticata, non mi restano che le guide, dove, nell'attesa di iniziare la "serie" relativa alle Grigne, ho completato quelle della Presolana. Operazione invero non difficile perché le guide completamente dedicate alla "regina delle Orobie" sono ad oggi solo un paio e si sente decisamente il bisogno di un'edizione aggiornata.
Il massiccio della Presolana di Walter Tomasi, Montagna viva, Bergamo, 1987 è ad oggi la monografia più completa delle vie alpinistiche in Presolana, erede della guida Monti d'Italia sulle Prealpi comasche, varesine, bergamasche che già nel lontano 1948 dedicava alla Presolana quasi una cinquantina di pagine con 46 vie (escluse le quattro matte e la Corna relativa). 104 itinerari con relazione e indicazione fotografica del tracciato, 26 schizzi di vie. Unico, e non del tutto trascurabile, neo: la precisione (stendiamo piamente un velo, anzi un sudario, sull'allora presidente del CAI BG che elogia l'incomiabile autore). La maggior parte delle relazioni sono riprese dagli annuari del CAI BG o dalle relazioni dei salitori e solo talvolta le informazioni vengono da ripetizioni dirette delle vie; se poi teniamo in debito conto i decenni che sono passati ci possiamo fare un'idea abbastanza precisa della situazione, soprattutto per le vie che vantano pochissime ripetizioni.
Di qualche anno più tardi è il secondo libro dedicato alla Presolana, lo spit sulla luna di Alessandro Ruggeri, Ferrari, Clusone (BG), 1993. In una cinquantina di pagine sono riportati 40 itinerari sia classici che moderni con 31 schizzi (non sempre corrispondenti alle vie indicate), quasi tutti più recenti rispetto alla guida di Tomasi. I due volumi quindi si integrano senza troppa sovrapposizione, ma a vedere i tracciati delle vie nasce il dubbio o la quasi-certezza che le linee di salita più recenti abbiano purtroppo coperto itinerari già percorsi (basta pensare al dedalo di vie dello spigolo sud: che ne è della Farina-Benigni o della Seghezzi-Rocca?); situazione che è poi ulteriormente peggiorata con il moltiplicarsi delle vie moderne a spit.
Per quanto riguarda queste ultime, il riferimento ad oggi più completo non può essere che Valli bergamasche - falesie e vie moderne di Yuri Parimbelli e Maurizio Panseri, Versante sud, Milano, 2009: una guida ben più generale rispetto alla Presolana, per la quale però gli autori non nascondono la loro passione e a cui dedicano quasi 60 pagine con una cinquantina di vie (esclusi i monotiri), con fotografie dei tracciati e schizzi delle vie che completano l'opera, nel classico formato di questa casa editrice. Nonostante molte vie classiche non siano riportate (qualche tracciato è indicato nelle fotografie), non fatevi trarre in inganno dal titolo e dalla difficoltà indicata colla scala francese: controllate bene la proteggibilità (scala Oviglia-Svab-Tondini) e vi accorgerete di non essere propriamente in falesia.
Il libro appena citato, solo parzialmente dedicato alla Presolana, mi dà l'occasione di ricordare un'ultima opera di analogo carattere, ma ben precedente: Scalate scelte nel bergamasco di Andrea Savonitto, Melograno, Milano, 1986. Una quarantina (su 160) le pagine dedicate alla Presolana, 24 vie classiche più le falesie vicine al Rif. Albani con schizzi relativi (non sempre chiarissimi). Relazioni affidabili (almeno, le poche su cui posso esprimermi) anche se sono ovviamente da verificare a distanza di anni. Ci sarebbe poi da citare Orobie - 88 immagini per arrampicare di Nino e Santino Calegari e Franco Radici, Bolis, Bergamo, 1985, ma le relazioni ivi riportate (18 vie) mi appaiono riprese dalla guida di Saglio o dagli annuari e il libro mi pare superato dal lavoro di Tomasi.
Chiudo questo breve excursus come l'ho aperto, con una frase pescata dallo stesso libro che non posso non sottoscrivere interamente: certo che una monografia completa della Presolana sarebbe un testo molto importante che renderebbe giustizia ai grandi contenuti sportivi e al potenziale turistico alpino di una montagna bellissima e troppo trascurata.

Chi ha orecchi per intendere...

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