Tra le inevitabili conseguenze delle restrizioni legate alla pandemia, e certamente non tra le più drammatiche, vi è la riduzione dei post legati alla montagna, che è però bilanciata da un aumento del numero di bottiglie svuotate. Certamente entrambe le cose non contribuiscono a migliorare la mia forma fisica, ma mi danno la possibilità di esplorare nuovi (per me) produttori e territori.
L'ultima di queste personalissime "scoperte", che certamente ai guru e agli addetti ai lavori sarà ben nota, mi riporta nelle basse Marche, ad Ascoli Piceno, dov'è sita la cantina Velenosi. Una storia di più di trent'anni, con vigneti tra Marche e Abruzzo, e più di una decina di vitigni, tra cui gli immancabili Pecorino, Verdicchio e Lacrima e i non esaltanti (per me) Merlot e Cabernet Sauvignon.
La Lacrima di Morro d'Alba nasce dalle omonime uve ed è un vino da bere giovane, almeno secondo il sentire comune (ma la superiore ha dimostrato di reggere bene parecchi anni). La prova di Velenosi classica è la QuerciAntica, ma prima di assaggiare questa mi sono imbattuto nella Terra, probabilmente una produzione per GDO o simili (infatti non compare nel sito aziendale, come per il Vermentino di Lunae). Non le ho assaggiate di seguito, ma direi che si tratta dello stesso vino (l'etichetta sul retro della bottiglia è identica). Lacrima di Morro d'Alba al 100% fermentata in acciaio, che per quanto riguarda le sensazioni provate devo dire che me la potrei cavare facilmente confermando al 100% quanto riportato sul retro della bottiglia!
Il colore è un bel rubino scintillante con delle allegre note violacee, che predispone piacevolmente all'assaggio. Ma è al naso che il vino si rivela con una sorprendente intensità e freschezza: un'esuberante violetta in primo piano, poi rosa e... sì, si sentono anche note di fragola e ciliegia, ma secondo me il vino è più floreale che fruttato.
Molto piacevole l'assaggio: fresco, morbido, con lievi tannini. Di medio corpo, si beve che è un piacere. Da assaggiare quanto prima la versione superiore!
Gradazione: 12,5°
Prezzo: 9 € (entrambe)
L'ultima di queste personalissime "scoperte", che certamente ai guru e agli addetti ai lavori sarà ben nota, mi riporta nelle basse Marche, ad Ascoli Piceno, dov'è sita la cantina Velenosi. Una storia di più di trent'anni, con vigneti tra Marche e Abruzzo, e più di una decina di vitigni, tra cui gli immancabili Pecorino, Verdicchio e Lacrima e i non esaltanti (per me) Merlot e Cabernet Sauvignon.
La Lacrima di Morro d'Alba nasce dalle omonime uve ed è un vino da bere giovane, almeno secondo il sentire comune (ma la superiore ha dimostrato di reggere bene parecchi anni). La prova di Velenosi classica è la QuerciAntica, ma prima di assaggiare questa mi sono imbattuto nella Terra, probabilmente una produzione per GDO o simili (infatti non compare nel sito aziendale, come per il Vermentino di Lunae). Non le ho assaggiate di seguito, ma direi che si tratta dello stesso vino (l'etichetta sul retro della bottiglia è identica). Lacrima di Morro d'Alba al 100% fermentata in acciaio, che per quanto riguarda le sensazioni provate devo dire che me la potrei cavare facilmente confermando al 100% quanto riportato sul retro della bottiglia!
Il colore è un bel rubino scintillante con delle allegre note violacee, che predispone piacevolmente all'assaggio. Ma è al naso che il vino si rivela con una sorprendente intensità e freschezza: un'esuberante violetta in primo piano, poi rosa e... sì, si sentono anche note di fragola e ciliegia, ma secondo me il vino è più floreale che fruttato.
Molto piacevole l'assaggio: fresco, morbido, con lievi tannini. Di medio corpo, si beve che è un piacere. Da assaggiare quanto prima la versione superiore!
Gradazione: 12,5°
Prezzo: 9 € (entrambe)