Sul 1° tiro. |
Alberto sul 2° tiro. |
Fabio sul 4° tiro. |
Fabio sul 6° tiro. |
Alberto sul 9° tiro. |
Tracciato della via. |
Parete E
– Oh, ma qui dice "diedro"... vedo solo rocce rotte...
– Boh, con 'sta nebbia non si vede un c***o... salgo ancora un po'... (e poco dopo): sono arrivato in cima...
– Ma abbiam fatto quattro tiri invece di nove...
– (imprecazioni varie ed irriferibili)...
Dopo essere scesi e tornati alla base, salendo verso l'attacco del "vero" diedro Armani, mi chiedo quali siano le probabilità di sbagliare via e di imboccarne una che abbia la relazione dei primi due tiri sovrapponibili a quella desiderata (relazione che peraltro abbiamo letto un po' ad minchiam come al solito)! Ormai è un po' tardi, la partenza antelucana si fa sentire: torniamo al rifugio colle orecchie basse e la sensazione di essere un po' minchioni. Il giorno dopo, per fortuna, tutto gira alla perfezione ed il diedro ci regala una splendida giornata in arrampicata sopra un mare di nebbia.
Accesso: raggiungere il paese di S. Lorenzo d'Orsino (TN) e seguire le indicazioni per la val d'Ambiez, infilandosi nella strada che penetra nella valle. La strada termina in corrispondenza del Ristoro Dolomiti di Brenta, dove si parcheggia. Qui conviene prendere la jeep per il rifugio Cacciatore (prenotate in anticipo! Info reperibili sul sito del Rifugio Agostini), da dove si prosegue per il sentiero 325 fino al rifugio Agostini (fin qui poco meno di un paio d'ore dal parcheggio). Dal rifugio si continua lungo il segnavia 358 che risale la valle d'Ambiez, ignorando la deviazione per la ferrata Castiglioni e salendo fino all'altezza di un enorme masso franato. Si sale ora sulla sinistra, puntando allo spigolo della Torre. Chiodi visibili. 40' circa dal rifugio.
Relazione: via molto bella che risale l'evidente diedro della Torre d'Ambiez. Arrampicata mai difficile e su roccia ottima. Veramente da non perdere! Utili friend piccoli e medi per integrare le protezioni.
1° tiro: salire per pochi metri appena a destra dello spigolo, traversare a destra e salire ad una cornice. Salire ancora sul suo lato sinistro e continuare a destra fino al camino, che si risale giungendo alla sosta. 30m, IV+, IV; quattro chiodi (più uno inutile sotto il terzo), uno spit. Sosta su due fix con anelli di calata.
2° tiro: a destra della sosta a risalire una placca (passo iniziale esposto) per proseguire su facile rampa fin sotto una grossa lama gialla. 30m, V (un passo), IV, III; due chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su due spit con anelli di calata.
3° tiro: non salire ma traversare a destra, facendo attenzione ad un grosso blocco giallastro posto appena sopra. Giunti in un facile camino, lo si risale uscendo a destra. 20m, III+. Sosta su un fix con anello e due chiodi.
4° tiro: a sinistra della sosta a salire una placca nerastra. Si prosegue per diedro fino al terrazzo di sosta. 20m V-, IV+; un chiodo, un friend incastrato. Sosta su due fix (due chiodi vicini).
5° tiro: salire il camino, con passo iniziale non banale, proseguendo nel diedro e tenendo la sinistra. Usciti sulla larga cengia, spostarsi a destra fino alla sosta sotto il diedro. 35m, V-, IV+, III; un chiodo, una sosta intermedia con cordoni in clessidra e maglia-rapida. Sosta su cordoni in clessidra con anello di calata.
6° tiro: salire il bellissimo diedro fino alla sosta sulla sinistra. 40m, IV, IV+; un chiodo, un cordone incastrato. Sosta su due fix.
7° tiro: ancora per il diedro fino alla base di un camino. 25m, IV+; un chiodo. Sosta a sinistra su due chiodi e maglia-rapida.
8° tiro: salire il pilastrino sopra la sosta, traversare a destra verso il camino e raggiungere la sosta per rocce delicate (in alternativa, portarsi nel camino). 30m, IV+, III; un chiodo. Sosta su due fix.
9° tiro: salire sul muretto a destra e proseguire lungo il diedro fino alla facile cresta che porta ad una selletta e alla sosta. 25m, IV+, III. Sosta su cordoni in clessidra e chiodo con maglia-rapida. Da qui si può salire una decina di metri circa (III) giungendo sulla vetta vera e propria.
Discesa: si può scendere lungo la via di salita o sulla vicina via Anna. Noi ci siamo invece calati dalla sosta del 9° tiro direttamente in direzione S fino alla grande cengia. Qui si scende brevemente per roccette e si tiene la destra (viso a valle) fino ad incontrare degli ometti che indicano il percorso di discesa, sempre verso destra (passi di II+). Si segue ora il sentiero verso sinistra, tenendo a sinistra ad un bivio e ritornando alla deviazione per la ferrata Castiglioni superata all'andata, da cui si scende facilmente al rifugio Agostini.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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