Raffaele sul 4° tiro. |
Sul 7° tiro. |
Tracciato della via. |
Spigolo N
Tempo di vacanze, tempo di Dolomiti! Reduce da un piovoso weekend in Valmalenco, raccolgo Raffaele per comporre la cordata degli "ingegneri Politecnici" e ci dirigiamo verso est. Un cambio di programma al volo, capolavoro di efficienza, ci dirotta dal rif. Scotoni al Vicenza in Sassolungo, che decidiamo di raggiungere da passo Sella, con una pausa al rif. Demetz per salire una via facile e veloce. Soluzione consigliata se non si è in zona e non si ama partire a notte fonda da casa. Via decisamente bella e (nel suo livello) consigliabile.
Accesso: da Passo Sella si sale al rif. Demetz alla forcella del Sassolungo, che grazie alla cabinovia che lo raggiunge (a prezzi discretamente rapinosi, soprattutto se prendete un biglietto di sola andata) si è ormai trasformato in una trattoria turistica. E infatti dietro il rifugio campeggia un cartellone che pubblicizza una serie di (peraltro ottime) guide di arrampicata in Dolomiti, con indicati i tracciati al Pollice. Si supera il cartello e ci si avvicina alla parete seguendo una traccia verso destra che porta direttamente all'attacco, a centro parete.
Relazione: via molto bella e su gradi assai abbordabili, che percorre la cresta N del Pollice sempre in grande esposizione. Consigliata per un primo approccio o se come noi avete poche ore da impiegare: la via si percorre in un paio d'orette o poco più, se su queste difficoltà non badate troppo alle protezioni (che non sono molte). Percorso sempre logico.
1° tiro: salire la placca verso destra e poi dritto fino alla cengia. 30m, III+; un chiodo. Sosta su due chiodi con cordone e maglia-rapida.
2° tiro: in conserva verso destra fino a raggiungere la base del canale che porta alla cresta. 80m, II. Sosta da allestire su spuntone. Poco sopra, contro la parete è presente una sosta su cordone che può essere utilizzata (un po' fuori via; sconsigliata).
3° tiro: salire il canale fino alla base dello spigolo e portarsi un poco a sinistra fino alla sosta. 45m, III-. Sosta su cordone su spuntone.
4° tiro: salire lo spigolo sovrastante fino ad un terrazzino. 40m, III+, IV-; un chiodo. Sosta su anello cementato.
5° tiro: spostarsi a sinistra fino ad uno spuntone, scendere sulla destra fino ad un intaglio e salire brevemente la paretina fino ad un'enorme clessidra. 30m, III, IV-. Sosta su clessidra.
6° tiro: continuare lungo lo spigolo fino ad un gradino. 50m, III+, III, un chiodo. Sosta su anello cementato e chiodo.
7° tiro: continuare lungo lo spigolo, superare una sosta intermedia e salire ad un terrazzino. 55m, III, IV (un passo); una sosta intermedia su spit e chiodo. Sosta su anello cementato. Ovviamente si può spezzare il tiro in due.
8° tiro: ancora lungo lo spigolo fino alla sommità. 30m, IV-. Sosta su due clessidre con cordino e maglia-rapida.
Discesa: dalla sosta si scende (o ci si cala) una decina di metri fino ad una seconda sosta di calata, da dove ci si cala direttamente alla forcella tra Pollice e Indice (50 m, oppure due calate da 25 m). Si scende ora per un canale verso destra (faccia al Pollice) e si attraversa un tratto orizzontale sulla sinistra (faccia a valle) fino a doppiare lo spigolo. Da qui con un paio di brevi calate (o arrampicando) si raggiunge una traccia con ometti che si segue fino ad un anello di calata, da dove con due calate a corda doppia (la prima di circa 60 m) si torna nei pressi del rif. Demetz. Un'ora e mezza circa.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: da Passo Sella si sale al rif. Demetz alla forcella del Sassolungo, che grazie alla cabinovia che lo raggiunge (a prezzi discretamente rapinosi, soprattutto se prendete un biglietto di sola andata) si è ormai trasformato in una trattoria turistica. E infatti dietro il rifugio campeggia un cartellone che pubblicizza una serie di (peraltro ottime) guide di arrampicata in Dolomiti, con indicati i tracciati al Pollice. Si supera il cartello e ci si avvicina alla parete seguendo una traccia verso destra che porta direttamente all'attacco, a centro parete.
Relazione: via molto bella e su gradi assai abbordabili, che percorre la cresta N del Pollice sempre in grande esposizione. Consigliata per un primo approccio o se come noi avete poche ore da impiegare: la via si percorre in un paio d'orette o poco più, se su queste difficoltà non badate troppo alle protezioni (che non sono molte). Percorso sempre logico.
1° tiro: salire la placca verso destra e poi dritto fino alla cengia. 30m, III+; un chiodo. Sosta su due chiodi con cordone e maglia-rapida.
2° tiro: in conserva verso destra fino a raggiungere la base del canale che porta alla cresta. 80m, II. Sosta da allestire su spuntone. Poco sopra, contro la parete è presente una sosta su cordone che può essere utilizzata (un po' fuori via; sconsigliata).
3° tiro: salire il canale fino alla base dello spigolo e portarsi un poco a sinistra fino alla sosta. 45m, III-. Sosta su cordone su spuntone.
4° tiro: salire lo spigolo sovrastante fino ad un terrazzino. 40m, III+, IV-; un chiodo. Sosta su anello cementato.
5° tiro: spostarsi a sinistra fino ad uno spuntone, scendere sulla destra fino ad un intaglio e salire brevemente la paretina fino ad un'enorme clessidra. 30m, III, IV-. Sosta su clessidra.
6° tiro: continuare lungo lo spigolo fino ad un gradino. 50m, III+, III, un chiodo. Sosta su anello cementato e chiodo.
7° tiro: continuare lungo lo spigolo, superare una sosta intermedia e salire ad un terrazzino. 55m, III, IV (un passo); una sosta intermedia su spit e chiodo. Sosta su anello cementato. Ovviamente si può spezzare il tiro in due.
8° tiro: ancora lungo lo spigolo fino alla sommità. 30m, IV-. Sosta su due clessidre con cordino e maglia-rapida.
Discesa: dalla sosta si scende (o ci si cala) una decina di metri fino ad una seconda sosta di calata, da dove ci si cala direttamente alla forcella tra Pollice e Indice (50 m, oppure due calate da 25 m). Si scende ora per un canale verso destra (faccia al Pollice) e si attraversa un tratto orizzontale sulla sinistra (faccia a valle) fino a doppiare lo spigolo. Da qui con un paio di brevi calate (o arrampicando) si raggiunge una traccia con ometti che si segue fino ad un anello di calata, da dove con due calate a corda doppia (la prima di circa 60 m) si torna nei pressi del rif. Demetz. Un'ora e mezza circa.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
2021: descrizione FUORVIANTE per diversi motivi: prima di tutto,(forse dovuto a nuove soste attrezzate nel tempo? vogliamo sperare) le informazioni sono errate per quanto riguarda la discesa, fattibile anche con calate da 25/30 mt, e NON 50. il cordone al tiro 2 è esattamente sulla via, seguire sulla sinistra è pericoloso e sconsigliato. consiglio di rimuovere questa recensione, o chi legge di informarsi anche altrove.
RispondiEliminaGrazie del suo commento. Mi pare che lei abbia confuso una relazione personale della salita, che riporta quanto da me compiuto nel 2015, da qualcosa d'altro. E' quindi possibile o probabile che la sosta di calata intermedia fosse già presente; semplicemente noi non l'abbiamo utilizzata. Ho comunque aggiunto questa opzione nella relazione, e la ringrazio della precisazione.
EliminaSul resto (la clessidra, i "consigli" su destra o sinistra, ecc. ecc.), spero si renda conto che sta esprimendo valutazioni personalissime, data anche l'esigua difficoltà della via, senza percorso veramente obbligato, che hanno il valore conseguente.
Concordo con lei sull'opportunità di usare fonti multiple di informazione; anzi, al riguardo le consiglio vivamente di ACQUISTARE le numeroso guide cartacee presenti sul mercato, così da potersi eventualmente lamentare con gli editori.