Teo sul 1° tiro. |
Teo sul 3° tiro. |
Sul 4° tiro. |
Tracciato della via (rosso). In azzurro e arancio Specchio delle mie brame e Freedom. |
Parete S
Mi ritrovo in Ossola per la seconda volta quest'anno, e finalmente ad Agaro. La meta però non è la via più famosa della parete, ma quella più spostata a destra, sull'ultimo pilastro (il settore Pinnacle), dal nome opinabile ma tutto sommato non peggiore di tanti altri. Arrampicata molto bella e divertente, decisamente raccomandata, ma con tratti impegnativi, ancorché sicuri. Il posto è bellissimo e la roccia pure; speriamo di tornare a provare le altre vie della parete...
Accesso: si raggiunge Domodossola tramite la A26, si esce dalla superstrada seguendo per Crodo e si continua verso Croveo (indicazioni Devero). Si prosegue sulla strada raggiungendo la frazione Goglio, si attraversa il torrente e si curva a destra al bivio successivo (indicazione Ausone-Agaro). Si segue la strada (sterrata nel tratto finale) fino all'imbocco della galleria di servizio della diga ove ci sono pochi (5-6) posti-auto e si percorre la fresca galleria (1,5 km; interruttore della luce all'inizio) trovandosi al cospetto della diga. E' possibile anche attraversare la galleria in auto senza problemi, a meno che non abbiate un SUV, e parcheggiare subito dopo (10-15 posti-auto). Si sale alla diga e si costeggia il lago puntando alle evidenti pareti nerastre. All'altezza di uno scarico d'acqua si sale verso sinistra fino ad un ometto, ove si prende ancora a sinistra a raggiungere la base della parete. Ci si sposta quindi verso destra fino all'evidente diedro arcuato dell'ultimo pilastro; poco a destra c'è l'attacco (scritta mezza cancellata).
Relazione: via molto bella su roccia ottima, in massima esposizione. Arrampicata elegante e tecnica su tacche e buchetti, mai banale. Protezioni a fix sicure, ma non proprio ravvicinate; il grado obbligato è sul 6a-6a+. Soste attrezzate con due fix e catena con anello di calata; portare solo rinvii.
1° tiro: salire la placchetta, spostarsi lievemente a sinistra e risalire il bordo destro del diedro fino alla sosta posta su un terrazzino a sinistra un po' fuori dalla linea degli spit. 30m, 5c; nove fix.
2° tiro: a destra a riprendere il filo della salita sulla parete che diviene più verticale fino alla sosta. 35m, 6a+ (un paio di passi); undici fix.
3° tiro: bellissimo muro di continuità che risale la parte più verticale del pilastro. 35m, un paio di passi di 6b+ (ma anche il resto non proprio banale); dieci-undici fix.
4° tiro: spostarsi a destra della sosta a risalire facili placchette, superare una breve pancetta e continuare per rocce più facili fino alla sosta. 35m, 6a (un passo), nove fix.
La via avrebbe un 5° tiro (valutato di 6b) che noi abbiamo trovato bagnato e non percorso.
Discesa: in corda doppia. Dalla 4a alla 3a sosta, poi alla 1a e a terra. Non saltate la 3a sosta perché le corde potrebbero non bastare (parlo per esperienza...).
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: si raggiunge Domodossola tramite la A26, si esce dalla superstrada seguendo per Crodo e si continua verso Croveo (indicazioni Devero). Si prosegue sulla strada raggiungendo la frazione Goglio, si attraversa il torrente e si curva a destra al bivio successivo (indicazione Ausone-Agaro). Si segue la strada (sterrata nel tratto finale) fino all'imbocco della galleria di servizio della diga ove ci sono pochi (5-6) posti-auto e si percorre la fresca galleria (1,5 km; interruttore della luce all'inizio) trovandosi al cospetto della diga. E' possibile anche attraversare la galleria in auto senza problemi, a meno che non abbiate un SUV, e parcheggiare subito dopo (10-15 posti-auto). Si sale alla diga e si costeggia il lago puntando alle evidenti pareti nerastre. All'altezza di uno scarico d'acqua si sale verso sinistra fino ad un ometto, ove si prende ancora a sinistra a raggiungere la base della parete. Ci si sposta quindi verso destra fino all'evidente diedro arcuato dell'ultimo pilastro; poco a destra c'è l'attacco (scritta mezza cancellata).
Relazione: via molto bella su roccia ottima, in massima esposizione. Arrampicata elegante e tecnica su tacche e buchetti, mai banale. Protezioni a fix sicure, ma non proprio ravvicinate; il grado obbligato è sul 6a-6a+. Soste attrezzate con due fix e catena con anello di calata; portare solo rinvii.
1° tiro: salire la placchetta, spostarsi lievemente a sinistra e risalire il bordo destro del diedro fino alla sosta posta su un terrazzino a sinistra un po' fuori dalla linea degli spit. 30m, 5c; nove fix.
2° tiro: a destra a riprendere il filo della salita sulla parete che diviene più verticale fino alla sosta. 35m, 6a+ (un paio di passi); undici fix.
3° tiro: bellissimo muro di continuità che risale la parte più verticale del pilastro. 35m, un paio di passi di 6b+ (ma anche il resto non proprio banale); dieci-undici fix.
4° tiro: spostarsi a destra della sosta a risalire facili placchette, superare una breve pancetta e continuare per rocce più facili fino alla sosta. 35m, 6a (un passo), nove fix.
La via avrebbe un 5° tiro (valutato di 6b) che noi abbiamo trovato bagnato e non percorso.
Discesa: in corda doppia. Dalla 4a alla 3a sosta, poi alla 1a e a terra. Non saltate la 3a sosta perché le corde potrebbero non bastare (parlo per esperienza...).
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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