Sul 1° tiro |
Teo alla 2a sosta |
Teo sul 4° tiro |
Sul 5° tiro |
Tracciato della via |
Anche il secondo giorno della nostra breve permanenza al Rif. Kostner è funestato da previsioni meteo scoraggianti. A caccia di qualcosa di asciutto, puntiamo sullo spigolo del Col de stagn, via breve e - sulla carta (libro Bernardi) - dalle difficoltà contenute. Ne è risultata una salita a cui non ero abituato da un po', con tutte le soste precarie e da rinforzare e con la conseguente tensione ad ogni tiro (mi è toccato pure "inaugurare" il martello che Giancarlo mi regalò l'anno scorso!). Anche stavolta il fato ci è stato benigno e l'arrivo al rifugio ha preceduto di poco il solito temporale pomeridiano.
Accesso: da Corvara ci si porta alla stazione superiore della cabinovia del Boè, dove si prende il sentiero 638 che sale vicino alla seggiovia per deviare poi a sinistra sul sentiero 636. Quando il sentiero comincia a scendere, ormai prossimi al Col de stagn, conviene deviare per prati portandosi alla base della parete senza perdere quota, evitando così di dover risalire un canale ghiaioso. Se si parte dal Rif. Kostner si segue il 638 in discesa, ma conviene tagliare verso destra per prati in vista della parete, scendendo un breve canalino friabile che porta sotto la parete. Si costeggia quindi la parete, si supera un pilastro con avancorpo dove parte Ludomania (fix visibile) e si continua fino all'evidente spigolo in corrispondenza di un canale. Si sale brevemente il canale e ci si riporta sotto la parete nei pressi di un pilastro. Cordone nero in clessidra alla base.
Relazione: La via sale lo spigolo con una bella linea diretta, ma richiede un po' di attenzione e familiarità con l'ambiente: pur se le difficoltà non sono estreme, le protezioni presenti sono minime e la roccia non è delle migliori (noi abbiamo scaraventato parecchi sassi nel canale ad ogni tiro, e meno male che il sentiero passa abbastanza lontano dalla parete). Necessari friend, fortemente consigliati martello e chiodi per rinforzare le soste. Detto ciò, se amate un po' di avventura, la via vi regalerà un'arrampicata "classica" in bella esposizione, mai faticosa a parte il passo-chiave di decisione. Aperta da sconosciuti, della loro impresa restano due vecchi chiodi; il resto è opera di Bernardi che l'ha riattrezzata (ma neanche troppo) di recente.
1° tiro: salire il pilastro fino alla sommità, spostarsi lievemente a destra e rimontare la placca che conduce alla sosta dove lo spigolo si impenna; 50m, III, IV-, III, IV; 1 cordone in clessidra. Sosta su un chiodo.
2° tiro: spostarsi a sinistra della sosta su roccia malsicura, risalire la rampa doppiando lo spigolo e continuare fino ad una nicchia gialla dove si trova la sosta; 25m, IV. Sosta su un chiodo.
3° tiro: attraversare un paio di metri a sinistra della sosta e risalire la parete puntando ad una seconda nicchia giallastra dov'è il passo-chiave (il chiodo che dovrebbe proteggervi sporge in maniera preoccupante e l'ho ribattuto per un quarto d'ora, ma è più robusto di quel che pare). Alzarsi a prendere una buona presa sulla destra, superare la nicchia con decisione uscendo sulla destra e proseguire su terreno più facile sul filo dello spigolo fino alla sosta; 35m, V+ (passo), IV, VI (passo), IV+; 2 chiodi. Sosta su due clessidre (una con cordone). La roccia qui non è male tranne - ovviamente - che nella nicchia giallastra, dove l'idea di avere la pelle appesa a mezzo chiodo mi ha fatto perdere due anni di vita! Calma: nella fessura sopra il chiodo entra a perfezione un C0.75 che dà sicurezza, volendo ci sta pure un C3 nella nicchia; cosa volete di più?
4° tiro: continuare sul filo dello spigolo fino ad uno strapiombo, attraversare a destra, rimontare una placca e spostarsi a sinistra doppiando ancora lo spigolo. Proseguire in parete fino alla sosta sul filo dello spigolo; 25m, IV-, V, IV+. Sosta su due chiodi.
5° tiro: a sinistra della sosta a superare un saltino, poi tornare verso lo spigolo e proseguire fino ad uscire dalle difficoltà. Continuare sullo spigolo fino alla sosta; 35m, IV+, IV, III. Sosta su clessidra con cordino. Se siete stanchi di precarietà, c'è una sosta a fix poco sotto sulla destra.
Discesa: si prosegue verso la cima del Col de stagn e si segue la traccia che porta al Rif. Kostner. Da qui si seguono le indicazioni precedenti.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
Accesso: da Corvara ci si porta alla stazione superiore della cabinovia del Boè, dove si prende il sentiero 638 che sale vicino alla seggiovia per deviare poi a sinistra sul sentiero 636. Quando il sentiero comincia a scendere, ormai prossimi al Col de stagn, conviene deviare per prati portandosi alla base della parete senza perdere quota, evitando così di dover risalire un canale ghiaioso. Se si parte dal Rif. Kostner si segue il 638 in discesa, ma conviene tagliare verso destra per prati in vista della parete, scendendo un breve canalino friabile che porta sotto la parete. Si costeggia quindi la parete, si supera un pilastro con avancorpo dove parte Ludomania (fix visibile) e si continua fino all'evidente spigolo in corrispondenza di un canale. Si sale brevemente il canale e ci si riporta sotto la parete nei pressi di un pilastro. Cordone nero in clessidra alla base.
Relazione: La via sale lo spigolo con una bella linea diretta, ma richiede un po' di attenzione e familiarità con l'ambiente: pur se le difficoltà non sono estreme, le protezioni presenti sono minime e la roccia non è delle migliori (noi abbiamo scaraventato parecchi sassi nel canale ad ogni tiro, e meno male che il sentiero passa abbastanza lontano dalla parete). Necessari friend, fortemente consigliati martello e chiodi per rinforzare le soste. Detto ciò, se amate un po' di avventura, la via vi regalerà un'arrampicata "classica" in bella esposizione, mai faticosa a parte il passo-chiave di decisione. Aperta da sconosciuti, della loro impresa restano due vecchi chiodi; il resto è opera di Bernardi che l'ha riattrezzata (ma neanche troppo) di recente.
1° tiro: salire il pilastro fino alla sommità, spostarsi lievemente a destra e rimontare la placca che conduce alla sosta dove lo spigolo si impenna; 50m, III, IV-, III, IV; 1 cordone in clessidra. Sosta su un chiodo.
2° tiro: spostarsi a sinistra della sosta su roccia malsicura, risalire la rampa doppiando lo spigolo e continuare fino ad una nicchia gialla dove si trova la sosta; 25m, IV. Sosta su un chiodo.
3° tiro: attraversare un paio di metri a sinistra della sosta e risalire la parete puntando ad una seconda nicchia giallastra dov'è il passo-chiave (il chiodo che dovrebbe proteggervi sporge in maniera preoccupante e l'ho ribattuto per un quarto d'ora, ma è più robusto di quel che pare). Alzarsi a prendere una buona presa sulla destra, superare la nicchia con decisione uscendo sulla destra e proseguire su terreno più facile sul filo dello spigolo fino alla sosta; 35m, V+ (passo), IV, VI (passo), IV+; 2 chiodi. Sosta su due clessidre (una con cordone). La roccia qui non è male tranne - ovviamente - che nella nicchia giallastra, dove l'idea di avere la pelle appesa a mezzo chiodo mi ha fatto perdere due anni di vita! Calma: nella fessura sopra il chiodo entra a perfezione un C0.75 che dà sicurezza, volendo ci sta pure un C3 nella nicchia; cosa volete di più?
4° tiro: continuare sul filo dello spigolo fino ad uno strapiombo, attraversare a destra, rimontare una placca e spostarsi a sinistra doppiando ancora lo spigolo. Proseguire in parete fino alla sosta sul filo dello spigolo; 25m, IV-, V, IV+. Sosta su due chiodi.
5° tiro: a sinistra della sosta a superare un saltino, poi tornare verso lo spigolo e proseguire fino ad uscire dalle difficoltà. Continuare sullo spigolo fino alla sosta; 35m, IV+, IV, III. Sosta su clessidra con cordino. Se siete stanchi di precarietà, c'è una sosta a fix poco sotto sulla destra.
Discesa: si prosegue verso la cima del Col de stagn e si segue la traccia che porta al Rif. Kostner. Da qui si seguono le indicazioni precedenti.
Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.
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