La notizia del passato trimestre è che... fa caldo! E quale motivo migliore per ritardi, cancellazioni e altre amenità? Qualcuno dirà: "Ma questi eventi accadono anche d'inverno!". Vabbè, ma allora fa freddo (anche se sempre meno); e poi per allora ci si inventerà qualche altro motivo. Ma intanto, ecco uno dei tanti link alle sempre più pirotecniche scuse di questa società da smantellare prima possibile.
Veniamo ai numeri: nel periodo in esame il 2218 conferma il dato del bimestre precedente e colleziona la peggiore prestazione degli ultimi otto anni (vedi Fig. 1)! Puntualità al 5% (al 53% dopo 5'), massimo ritardo di ben 93 (novantatré!!) minuti, capaci di superare persino il mitico record fantozziano di applausi.
L'andamento storico dei ritardi (Fig. 2) conferma il peggioramento iniziato da metà 2021 (non che prima le cose andassero bene, sia chiaro), evidenziando che ormai tutte le curve sono stabilmente sopra la fascia dei 5' anziché sotto (forse a Trenord hanno fatto confusione).
Se l'andata a MI è una pena, il ritorno è peggio: anche il 2275 (Fig. 3) riesce ad esprimersi al suo peggio, con puntualità al 21% (al 54% entro 5') e massimo ritardo di "solo" 76 (settantasei!) minuti. Da notare che non è solo la "coda" che peggiora, ma anche il comportamento, diciamo così, "intrinseco" della prima parte della distribuzione, il che non è un bel segnale!
L'andamento storico conferma il pessimo trimestre: a giugno e luglio tutti gli indicatori sono saliti sopra i 5'; un fatto che non si era praticamente mai verificato negli anni passati, ma che sta diventando più frequente dalla fine del 2021. Sempre meglio!!
Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.
Veniamo ai numeri: nel periodo in esame il 2218 conferma il dato del bimestre precedente e colleziona la peggiore prestazione degli ultimi otto anni (vedi Fig. 1)! Puntualità al 5% (al 53% dopo 5'), massimo ritardo di ben 93 (novantatré!!) minuti, capaci di superare persino il mitico record fantozziano di applausi.
L'andamento storico dei ritardi (Fig. 2) conferma il peggioramento iniziato da metà 2021 (non che prima le cose andassero bene, sia chiaro), evidenziando che ormai tutte le curve sono stabilmente sopra la fascia dei 5' anziché sotto (forse a Trenord hanno fatto confusione).
Se l'andata a MI è una pena, il ritorno è peggio: anche il 2275 (Fig. 3) riesce ad esprimersi al suo peggio, con puntualità al 21% (al 54% entro 5') e massimo ritardo di "solo" 76 (settantasei!) minuti. Da notare che non è solo la "coda" che peggiora, ma anche il comportamento, diciamo così, "intrinseco" della prima parte della distribuzione, il che non è un bel segnale!
L'andamento storico conferma il pessimo trimestre: a giugno e luglio tutti gli indicatori sono saliti sopra i 5'; un fatto che non si era praticamente mai verificato negli anni passati, ma che sta diventando più frequente dalla fine del 2021. Sempre meglio!!
Nota: i dati sono raccolti personalmente o da app Trenord. Per correttezza, bisogna specificare che i ritardi sopportati dai pendolari su questi due treni non sono indicativi dei ritardi complessivi, che sta ad altri raccogliere e rendere pubblici. Idem per i rimpalli di responsabilità tra Trenord, Rfi, e quant'altri. Qui si cita Trenord in quanto è ad essa che i poveri pendolari versano biglietti ed abbonamenti, e ai quali dovrebbe rispondere del servizio.