venerdì 15 febbraio 2019

Cercando la trincea + Incontro

Teo sul 1° tiro di Cercando la trincea.
Sul 2° tiro.
Teo sul 3° tiro.
Sul 4° tiro.
Teo sul 5° tiro.
Sul 2° tiro della Via dell'incontro.
Sul 3° tiro.
Teo sul 4° tiro.
Tracciato della via dell'incontro (azzurro). In rosso
la via del gufetto.
Pareti di Pezol e Ir - Valle del Sarca
Pareti S


– Che via fate?
– E voi?
Dialoghi di questo tenore, inframezzati da occhiate reciproche tra il diffidente ed il rilassato finto-zen si odono presso la curva al km 4,1 della strada che conduce al monte Velo. In pochi mesi la frequentazione della parete è notevolmente aumentata, il sentiero è molto più marcato e le tracce delle numerose ripetizioni già segnano la vista della parete. A ben pensarci, è quasi incredibile che ci siano ancora pareti da scoprire in Valle del Sarca (sebbene qui si fosse già saliti decenni fa), pareti che possono regalare vie divertenti e con diversi livelli di impegno, sostenute da una chiodatura sicura, ma spesso da integrare. Se vi aggiungiamo anche l'esposizione favorevole per l'inverno, ecco spiegato il motivo dell'affollamento. "Che via fate?" Non preoccupatevi, una cordata davanti e una dietro, come è successo a noi, non cambieranno il piacere di arrampicare.
Accesso (via cercando la trincea): da Arco si prende la strada che porta verso Nago, raggiungendo in breve la frazione Bolognano. Qui si continua a sinistra seguendo l'indicazione Monte Velo e si segue la strada (SP48) per quattro chilometri (occhio al segnale di progressiva chilometrica 4,1). Poco dopo, al primo tornante, si parcheggia (lapide all'interno del tornante e sterrato bloccato da sbarra sulla sinistra), si segue lo sterrato e si prende il primo (ometto) o - meglio - il secondo sentiero sulla sinistra (i due si riuniscono poco dopo). Si giunge in breve in corrispondenza delle vie della parte superiore della parete dell'Ir e ad un bivio. A sinistra si raggiungono le vie della parete dell'Ir inferiore; per il Pezol si continua in lieve salita e poi in piano, seguendo le indicazioni date da bolli rossi e blu fino a giungere vicino alla parete. Qui si segue una traccia che sale brevemente a destra e giunge all'attacco (scritta alla base e cordone in clessidra visibile). Contare una mezz'oretta o poco meno.
Relazione (cercando la trincea): via attrezzata in stile classico con abbondanti cordoni in clessidra e qualche chiodo, che sale la parete per placche e fessure. Utile qualche friend per integrare qua e là, anche se i passi più impegnativi sono sempre ben protetti (o proteggibili, come nel 3° tiro). Roccia buona e ben ripulita dalle numerose ripetizioni, a parte il primo tiro che lascia qualche dubbio.
1° tiro: salire per rocce un po' rotte, prima dritto e poi in obliquo a destra, puntando ad una pianta. Poco prima di raggiungerla, spostarsi a destra e superare un muretto oltre il quale vi è la sosta. 35m; III, IV, IV+, IV; cinque cordoni in clessidra. Sosta su quattro clessidre con cordoni e anello.
2° tiro: spostarsi a destra e salire la placca, poi ancora a destra dietro uno spigolino a salire un corto diedro (passo delicato) oltre cui si prosegue per facili rocce fino alla sosta. 40m; IV, III+, V, (passo) III; otto cordoni in clessidra, un cordone su pianta. Sosta su fix con anello e cordone in clessidra e radice. Un chiodo poco lontano.
3° tiro: salire il bel diedro fessurato e sostare al suo termine sulla destra. 30m; V, V+ (passo), V; cinque clessidre con cordone. Sosta su due clessidre con cordone ed anello.
4° tiro: salire in verticale lungo una fessura. Prima del suo termine, traversare a destra e continuare dritti fino alla sosta. 25m, V-, V, IV, IV+, II; cinque cordoni in clessidra. Sosta su fix con anello e cordone in clessidra. Chiodo poco lontano.
5° tiro: salire la breve placca fin sotto una pancia leggermente aggettante. Contornarla inizialmente verso destra per poi salirla in obliquo a sinistra e proseguire dritti per rocce più semplici. Al termine, spostarsi a destra su sentiero fino alla base dello sperone. 45m; V (forse passo di V+); IV+, I; cinque cordoni in clessidra, tre chiodi, un cordone su pianta. Sosta su pianta con cordone.
6° tiro: salire lo sperone fino alla sommità. 30m, V+, V, VI (passo), IV; quattro cordoni in clessidra, tre chiodi, due cordoni su pianta. Sosta su pianta con cordone all'interno di una vecchia postazione di guerra.
Discesa e accesso alla Via dell'incontro: seguire la traccia che sale alla sommità del Pezol (traliccio) e continuare lungo il sentiero di discesa che in breve porta alla parete dell'Ir (parte superiore) e al bivio incontrato all'arrivo. Se si vuole rientrare, si prosegue. Altrimenti, si scende a destra, si segue il sentiero giungendo alla piazzola di attacco della Via del gufetto. Si prosegue ancora in lieve discesa fino all'attacco della via (scritta alla base).
Relazione (via dell'incontro - parte bassa): via più impegnativa della precedente, che richiede qualche capacità di sapersi muovere su terreno alpinistico in più. I tratti-chiave sono comunque protetti, ma è consigliato integrare con friend piccoli e medi. In compenso, la via regala certamente più soddisfazione ed il percorso è decisamente bello ed esposto.
1° tiro: alzarsi per pochi metri e spostarsi a sinistra a seguire una bella lama che conduce ad una pianta. Traversare verso destra, superare un muretto e proseguire verso destra fino alla sosta. 35m; 5c; due fix, cinque cordoni in clessidra, un cordone su pianta, un chiodo con cordino. Sosta su fix con anello e chiodo. Mi permetto di dare un grado da falesia perché la chiodatura è comparabile come distanza, e per marcare la differenza con i tiri successivi.
2° tiro: da qui la musica cambia e le protezioni si fanno più rade: salire lungo una fessura obliqua fino ad avvicinarsi ad una fascia strapiombante, traversare a destra fin dove è possibile superare un breve muretto e seguire una rampa inclinata verso sinistra fino alla sosta. 35m; V, VI, V+, IV; cinque cordoni in clessidra, due chiodi. Sosta su fix con anello e cordone in clessidra.
3° tiro: salire in obliquo verso destra seguendo una serie di lame e fessure. Aggirare un corto spigolo e raggiungere la sosta. 25m, V+, VI-, V; due cordoni in clessidra, un chiodo. Sosta su fix con anello e cordone in clessidra.
4° tiro: salire la placca e traversare (delicato) sotto un tetto. Continuare in verticale e poi per una cornice inclinata verso destra fino alla sosta. 25m; VI, VI+, VI, V; tre fix, due cordoni in clessidra. Sosta su due fix (uno con anello).
5° tiro: salire il breve muretto a sinistra della sosta e proseguire sfruttando un'evidente lama. Poi a destra per continuare su terreno più facile. Raggiunta una pianta con cordone, non fermarsi ma proseguire facilmente fino al termine delle difficoltà. 25m; V, IV+, III; un chiodo, quattro cordoni in clessidra, un cordone su pianta. Sosta da attrezzare su pianta.
Discesa: seguire la traccia che in breve riporta sul sentiero già percorso.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

Nessun commento:

Posta un commento