domenica 24 settembre 2017

La sorella

Fabio sul 1° tiro.
Fabio e Alberto sul 3° tiro.
Alberto all'uscita del 4° tiro.
Foto di vetta.
Tracciato della via.
Angolo delle streghe (Cima Tosa) - Brenta
Parete S


Quando vedo saltar via la presa che avevo nella mano sinistra la fisso con incredulità, come un'amica che avesse tradito la mia fiducia. È solo un attimo, prima di guardare dove sto cadendo, prima che l'ottimo chiodo regga e tutto si risolva con un po' di spavento e qualche graffio. Sotto, parecchio sotto, troppo sotto, un chiodo assai precario e gli amici in sosta, preoccupati. Ma era il giorno del mio compleanno e giustamente non poteva succedermi niente: motivo in più per festeggiare degnamente una volta rientrati al rifugio, con un brunello ed un barolo portati appositamente per l'occasione. Forse non so scegliere le prese, ma le bottiglie sì!
Accesso: raggiungere il paese di S. Lorenzo d'Orsino (TN) e seguire le indicazioni per la val d'Ambiez, infilandosi nella strada che penetra nella valle. La strada termina in corrispondenza del Ristoro Dolomiti di Brenta, dove si parcheggia. Qui conviene prendere la jeep per il rifugio Cacciatore (prenotate in anticipo! Info reperibili sul sito del Rifugio Agostini), da dove si prosegue per il sentiero 325 fino al rifugio Agostini (fin qui poco meno di un paio d'ore dal parcheggio). Dal rifugio si continua lungo il segnavia 358 che risale la valle d'Ambiez, ignorando la deviazione per la ferrata Castiglioni e raggiungendo le corde fisse che portano alla cengia basale della Cima d'Ambiez. La si segue verso destra raggiungendo la vedretta d'Ambiez, che si taglia in obliquo verso destra fino a portarsi sotto lo spigolo della parete.
Relazione: via piacevole soprattutto nella prima parte, mentre i due tiri finali si svolgono su roccia non proprio ottima e richiedono attenzione. Le difficoltà non sono elevate e la chiodatura è discreta; portare friend medi per integrare. C'è sempre un fix alle soste per la calata; noi abbiamo recuperato uno spezzone di corda abbandonato all'inizio del quarto tiro e lo abbiamo usato per rinforzare il collegamento tra fix e chiodi alle prime soste. Non si sa mai...
1° tiro: si sale per rocce rotte a destra dello spigolo e si prosegue per una placchetta nerastra e per una vaga fessura superficiale giungendo alla larga cengia. Qui ci si sposta a sinistra raggiungendo la sosta. 55m, III+, IV+; un cordino in clessidra. Sosta su un fix e un chiodo con cordone e maglia-rapida. Un secondo chiodo è uscito solo a guardarlo; se qualcuno vuole portare un martello per ribatterlo...
2° tiro: a destra per salire qualche metro su rocce rotte fino ad un cordino bianco; da lì si sale in verticale uscendo per un corto diedro verso la sosta posta in una nicchia sul filo dello spigolo. 40m, IV, IV+; due cordini in clessidra, un chiodo. Sosta su un fix e un chiodo con cordone e maglia-rapida.
3° tiro: si sale dritti sopra la sosta per poi spostarsi verso destra su divertente placca ed uscire su una cengia. Si risale un diedrino sulla destra fino alla sosta. 30m, IV; una fettuccia e un cordone in clessidra, un chiodo. Sosta su un fix e un chiodo con cordone e maglia-rapida.
4° tiro: si sale la placca (più facile sulla destra) con rocce all'inizio un po' friabili fino ad una cengia. Si supera il muretto (passo un po' lungo per agguantare una buona presa) e si prosegue nel vago diedro fino alla sosta. 40m, IV, V, IV; quattro chiodi. Sosta su un fix con maglia-rapida e un chiodo.
5° tiro: si sale verso destra su rocce via via più facili (e friabili) fino alla sosta posta poco sotto la sommità. 30m, IV, III. Sosta su un fix, due chiodi, cordini e maglia-rapida.
Discesa: in corda doppia sulla via. È possibile saltare la sosta del 4° tiro, ma io consiglierei di farla per limitare possibili problemi di incastro corda (lo spezzone di corda trovato sopra la terza sosta dimostra che è meglio fare attenzione).

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

mercoledì 20 settembre 2017

Diedro Armani

Sul 1° tiro.
Alberto sul 2° tiro.
Fabio sul 4° tiro.
Fabio sul 6° tiro.
Alberto sul 9° tiro.
Tracciato della via.
Torre d'Ambiez - Brenta
Parete E


– Oh, ma qui dice "diedro"... vedo solo rocce rotte...
– Boh, con 'sta nebbia non si vede un c***o... salgo ancora un po'... (e poco dopo): sono arrivato in cima...
– Ma abbiam fatto quattro tiri invece di nove...
– (imprecazioni varie ed irriferibili)...
Dopo essere scesi e tornati alla base, salendo verso l'attacco del "vero" diedro Armani, mi chiedo quali siano le probabilità di sbagliare via e di imboccarne una che abbia la relazione dei primi due tiri sovrapponibili a quella desiderata (relazione che peraltro abbiamo letto un po' ad minchiam come al solito)! Ormai è un po' tardi, la partenza antelucana si fa sentire: torniamo al rifugio colle orecchie basse e la sensazione di essere un po' minchioni. Il giorno dopo, per fortuna, tutto gira alla perfezione ed il diedro ci regala una splendida giornata in arrampicata sopra un mare di nebbia.
Accesso: raggiungere il paese di S. Lorenzo d'Orsino (TN) e seguire le indicazioni per la val d'Ambiez, infilandosi nella strada che penetra nella valle. La strada termina in corrispondenza del Ristoro Dolomiti di Brenta, dove si parcheggia. Qui conviene prendere la jeep per il rifugio Cacciatore (prenotate in anticipo! Info reperibili sul sito del Rifugio Agostini), da dove si prosegue per il sentiero 325 fino al rifugio Agostini (fin qui poco meno di un paio d'ore dal parcheggio). Dal rifugio si continua lungo il segnavia 358 che risale la valle d'Ambiez, ignorando la deviazione per la ferrata Castiglioni e salendo fino all'altezza di un enorme masso franato. Si sale ora sulla sinistra, puntando allo spigolo della Torre. Chiodi visibili. 40' circa dal rifugio.
Relazione: via molto bella che risale l'evidente diedro della Torre d'Ambiez. Arrampicata mai difficile e su roccia ottima. Veramente da non perdere! Utili friend piccoli e medi per integrare le protezioni.
1° tiro: salire per pochi metri appena a destra dello spigolo, traversare a destra e salire ad una cornice. Salire ancora sul suo lato sinistro e continuare a destra fino al camino, che si risale giungendo alla sosta. 30m, IV+, IV; quattro chiodi (più uno inutile sotto il terzo), uno spit. Sosta su due fix con anelli di calata.
2° tiro: a destra della sosta a risalire una placca (passo iniziale esposto) per proseguire su facile rampa fin sotto una grossa lama gialla. 30m, V (un passo), IV, III; due chiodi, un cordone in clessidra. Sosta su due spit con anelli di calata.
3° tiro: non salire ma traversare a destra, facendo attenzione ad un grosso blocco giallastro posto appena sopra. Giunti in un facile camino, lo si risale uscendo a destra. 20m, III+. Sosta su un fix con anello e due chiodi.
4° tiro: a sinistra della sosta a salire una placca nerastra. Si prosegue per diedro fino al terrazzo di sosta. 20m V-, IV+; un chiodo, un friend incastrato. Sosta su due fix (due chiodi vicini).
5° tiro: salire il camino, con passo iniziale non banale, proseguendo nel diedro e tenendo la sinistra. Usciti sulla larga cengia, spostarsi a destra fino alla sosta sotto il diedro. 35m, V-, IV+, III; un chiodo, una sosta intermedia con cordoni in clessidra e maglia-rapida. Sosta su cordoni in clessidra con anello di calata.
6° tiro: salire il bellissimo diedro fino alla sosta sulla sinistra. 40m, IV, IV+; un chiodo, un cordone incastrato. Sosta su due fix.
7° tiro: ancora per il diedro fino alla base di un camino. 25m, IV+; un chiodo. Sosta a sinistra su due chiodi e maglia-rapida.
8° tiro: salire il pilastrino sopra la sosta, traversare a destra verso il camino e raggiungere la sosta per rocce delicate (in alternativa, portarsi nel camino). 30m, IV+, III; un chiodo. Sosta su due fix.
9° tiro: salire sul muretto a destra e proseguire lungo il diedro fino alla facile cresta che porta ad una selletta e alla sosta. 25m, IV+, III. Sosta su cordoni in clessidra e chiodo con maglia-rapida. Da qui si può salire una decina di metri circa (III) giungendo sulla vetta vera e propria.
Discesa: si può scendere lungo la via di salita o sulla vicina via Anna. Noi ci siamo invece calati dalla sosta del 9° tiro direttamente in direzione S fino alla grande cengia. Qui si scende brevemente per roccette e si tiene la destra (viso a valle) fino ad incontrare degli ometti che indicano il percorso di discesa, sempre verso destra (passi di II+). Si segue ora il sentiero verso sinistra, tenendo a sinistra ad un bivio e ritornando alla deviazione per la ferrata Castiglioni superata all'andata, da cui si scende facilmente al rifugio Agostini.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

mercoledì 13 settembre 2017

Sueur de Boucs

Fabio sul 1° tiro.
e sul 4° tiro.
sul 5° tiro...
e sull'8°.
Tracciato della via.
Palavar - Valle di Ailefroide
Parete S


Dalla cima della Fissure non si può non notare la placconata che marca la parete di fronte. E due giorni dopo, infatti, siamo tornati a dargli un'occhiata più da vicino... in compagnia di un caldo infernale e di numerose cordate. Primo tiro molto bello; il resto un po' meno, ma pur sempre meritevole di una visita se cercare una scalata tranquilla.
Accesso: da Briançon prendere la D994T per la Vallouise e Ailefroide e seguirla fino ad Ailefroide. Contornare il parcheggio sulla sinistra e proseguire lungo la strada fino ad uno spazio per parcheggiare. Seguire la mulattiera fino ad una deviazione sulla destra marcata da un ometto, appena dopo un'evidente striscia bianca e rossa sul tronco di un abete. Il sentiero porta alla base della parete, dove si supera l'attacco dello spigolo (Palavar-les-flots) e si raggiunge la linea di spit successiva, in corrispondenza di uno spigolino e una bella placca sulla sinistra.
Relazione: via piacevole in placca con qualche muretto, ben protetta e mai difficile. Per questo è abbastanza frequentata, anche se non come la sua sorella sulla destra; arrivate presto nel fine-settimana. Da evitare nelle giornate estive di sole.
1° tiro: rimontare il pilastrino, spostarsi a sinistra e salire per una bella placca (passo-chiave della via) che piega ad arco verso destra. Un paio di muretti portano alla sosta. Tiro molto bello. 45m, 6a; dodici fix. Sosta su due fix con cordone e maglia-rapida.
2° tiro: a sinistra e poi dritto in placca con qualche saltino fino alla sosta. 35m, 5b; nove fix. Sosta su due fix.
3° tiro: A sinistra a raggiungere una sosta (di calata) dopo circa 10m. Si prosegue per rocce un po' polverose, si risale una placchetta e si giunge alla sosta sulla sinistra.  45m, 5b; nove fix. Sosta su due fix con cordone.
4° tiro: a sinistra a risalire una fessura per poi proseguire brevemente lungo lo spigolo e successivamente per rocce un po' rotte. 55m, 5b (forse un passo di 5c); dieci fix. Sosta su due fix con cordone.
5° tiro: dritto sopra la sosta e poi a sinistra su rocce rotte. 45m, 4c; dieci fix. Sosta su due fix con cordone.
6° tiro: ancora lungo la placca tenendo la sinistra. Vicino alla partenza si nota una sosta di calata. 40m, 4c; nove fix. Sosta su due fix con cordone.
7° tiro: dritti per placca e per breve muretto. 50m, 4c; dieci fix. Sosta su due fix con cordone.
8° tiro: a sinistra su bella lama gradinata ad aggirare uno spigolino e raggiungere la sosta per rocce erbose. 30m, 5a; otto fix. Sosta su due fix.
9° tiro: a sinistra della sosta a risalire un diedrino per continuare in placca verso sinistra. 30m, 5a; sette fix. Sosta su due fix con cordone ed anello di calata.
Discesa: in doppia dalla via. La prima calata è dritta sotto la sosta (non saltarla!), poi a destra (faccia a monte) giungendo vicino alla partenza del 6° tiro. Le successive calate ripercorrono la via per poi scendere direttamente alla base della parete.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

lunedì 4 settembre 2017

Fissure d'Ailefroide

Manu all'uscita della fessura del 2° tiro.
Fabio e Manu sul 3° tiro.
Fabio sul 4° tiro.
Fabio sul 5° tiro.
Manu sul 6° tiro.
Fabio sull'ottavo tiro.
Tracciato della via.
Parete della Fessura d'Ailefroide - Valle di Ailefroide
Parete N


Briançon, due anni dopo, alla scoperta delle falesie! Ma i pur bellissimi tiri di Mont Dauphin e del Rif d'Oriol non possono allontanarmi del tutto dalle vie di Ailefroide. E cosa meglio della prima via aperta ad Ailefroide, opera (pare...) di Lionel Terray? La via merita certamente la sua fama ed una visita, anche perché è molto meno ripetuta delle adiacenti vie sportive: da non perdere!
Accesso: da Briançon prendere la D994T per la Vallouise e Ailefroide e seguirla fino al campeggio di Ailefroide. Poco dopo c'è un cartello pubblicitario sulla destra ("Les Clouzis") in corrispondenza di un sentiero che si stacca sulla sinistra. Parcheggiare e prendere detto sentiero, seguirlo verso sinistra costeggiando un ruscello fino ad un bivio verso destra che porta ad un ponte su un torrente (qui si può giungere anche direttamente dall'ingresso del campeggio). Al di là del ponte, prendere la traccia sulla destra che attraversa i prati e si avvicina alla parete. Raggiunto un enorme ometto in pietra si punta verso la parete, trovandosi all'attacco della via. Solita bandiera francese presente.
Relazione: via molto bella che risale l'evidente fessura con arrampicata in camino e diedro, mai difficile a dispetto di quello che sembra dal basso. Soste attrezzate e qualche spit/fix sui tiri; portare friend piccoli e medi per integrare. Roccia ottima.
1° tiro: salire il diedrino erboso puntando all'albero e proseguire per il camino fino ad uscire sul terrazzo di sosta a sinistra. 45m, III+, IV+; un cordone su albero, uno spit. Sosta su cordoni su spuntone.
2° tiro: rientrare nel camino e risalirlo, uscendone traversando verso destra (stretto: attenzione allo zaino!). Proseguire lungo la placca fino alla sosta sulla sinistra. 30m, IV+, V; uno spit, un fix, cordoni su masso incastrato. Sosta su un fix con maglia-rapida e uno spit.
3° tiro: proseguire lungo il canale-camino che diviene poi fessura fino ad un largo terrazzo. Attraversare verso destra, superare un saltino e raggiungere la sosta. 40m, III, IV, IV+; un chiodo, uno spit, un cordone su masso incastrato. Sosta su due due spit e maglia-rapida.
4° tiro: è possibile rientrare e salire il camino. Io sono invece rimasto sulla parete (invero un po' muschiosa) sopra la sosta, per poi spostarmi in traverso a sinistra e rientrare nel camino. Superato un masso incastrato si giunge in sosta. 35m, V (o V+?), IV; un chiodo, un chiodo+spit ravvicinato, un fix. Sosta da allestire su spuntone.
5° tiro: uscire a destra sulla placca, salire una fessura e spostarsi sulla sinistra. 15m, V; due fix. Sosta su due fix con cordino.
6° tiro: risalire il canale-camino e uscirne sulla sinistra; superare uno spigolino e la placca sulla sinistra fino a giungere al terrazzo di sosta. 35m, III, IV, V (un passo); un chiodo. Sosta su due fix con cordone.
7° tiro: entrare nel camino, salire sul masso incastrato, proseguire a destra per una fessura ed uscire ancora a destra verso la sosta con passo esposto. 30m, IV, V, V+ (un passo); un chiodo, un cordone su masso incastrato. Sosta su uno spit. Il tiro originale prosegue ancora qualche metro e fa sosta sotto il pilastrino (controllate l'attrito della corda).
8° tiro: Noi abbiamo deciso di uscire percorrendo gli ultimi due tiri di una via sportiva anziché proseguire per il camino. Risalire quindi la placchetta e prendere il diedro obliquo verso destra. Un passo non banale porta alla sosta. 25m, 6a (un passo); due chiodi, cinque fix. Sosta su due fix. Se esce il sasso incastrato (mobile) del passo-chiave, bisognerà rigradare il tiro...
9° tiro: salire dritti ed uscire a sinistra su placca prima di raggiungere l'albero. Spostarsi leggermente a sinistra e salire la placca. 25m, 4a, due fix. Sosta su due fix con cordone. Probabilmente il fix sulla placca appartiene ad un'altra via...
Discesa: seguire la traccia verso sinistra (rispetto alla direzione di salita) e prenderne poco dopo una che sale a destra fino ad incrociare una terza traccia più marcata verso sinistra che riporta alla base della parete (tratto attrezzato con corda fissa per traversare un canale).

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.