lunedì 22 maggio 2017

Kimera

Antonella e Gianni sul 1° tiro.
Antonella sul 2° tiro.
Ancora loro sul 3° tiro.
Gianni sul 4° tiro.
E sul 6° tiro.
Tracciato della via (rosso). In azzurro la via Supernova.
La foto originale della parete è © Google
Parete striata (Muzzerone)
Parete S


Rivedere il Muzzerone dopo circa dieci anni fa un certo effetto. Ma se la compagn(i)a di allora faceva sì che l'arrampicata fosse un interesse tutto sommato secondario, stavolta è lo scopo precipuo di questo fine-settimana. Dopo un giorno di falesia non proprio entusiasmante e una notte quasi insonne, ci ritroviamo sulla parete striata in una domenica di tempo splendido, in quasi totale solitudine, a ripetere una via molto bella in ambiente fantastico. Da non perdere. E sperando di non aspettare altri dieci anni per tornare...
Accesso: da La Spezia verso Portovenere si giunge alla frazione Le Grazie, dove si prende via Canedoli a destra (indicazione palestra rocciatori). Si tiene la sinistra ad un paio di bivi e si parcheggia all'ultimo tornante prima del forte. Qui inizia un sentiero, dapprima pianeggiante fino ad un piccolo spiazzo e poi in discesa, che si segue fino ad una cabina elettrica ormai fuori uso sulla sinistra (casotto a pianta quadrata). Poco dopo si segue una traccia a destra (ometto), che scende verso il mare con corde fisse e una scaletta fino alla cima del pilastro della discordia. Ancora a destra a recuperare delle corde fisse un po' datate, che si seguono fino alla base della parete striata. Si prosegue in piano verso sinistra (faccia a monte) fino all'attacco della via (scritta). Mezz'oretta circa.
Relazione: via molto bella che risale l'estremità sinistra della parete, tra placche, diedrini e un paio di brevi strapiombi. Si arrampica in un ambiente spettacolare, tra i richiami dei gabbiani ed il profumo di timo ed erbe selvatiche. Chiodatura sempre ottima, solo lievemente più distanziata sul primo tiro. Portare solo rinvii.
1° tiro: salire per placche e muretti seguendo la linea di spit a sinistra. Dopo circa 30m, non andare ad una sosta verso destra, ma proseguire vicino al diedro sulla sinistra, uscendo sul terrazzo di sosta. 40m, 5c; quindici fix. Sosta su due fix con catena ed anello.
2° tiro: salire due placche separate da un terrazzo con albero e proseguire per breve diedrino da cui si esce sullo spigolo di sinistra. Una placca abbattuta porta alla sosta. 30m, 6a+ (un paio di passi); dodici fix, uno spit. Sosta su due fix con catena ed anello.
3° tiro: a sinistra della sosta a risalire un breve diedro, per proseguire poi lungo un secondo diedro e continuare per placca, dapprima a sinistra su rovesci e poi a destra per superare più facilmente gli ultimi passi. 25m, 6a, undici fix. Sosta su due fix con catena ed anello.
4° tiro: spostarsi appena a destra della sosta e portarsi sotto lo strapiombo, superarlo e proseguire lungo un diedro, uscendone per un secondo strapiombo. 30m, 6b+, quattordici fix. Sosta su due fix con catena ed anello.
5° tiro: salire alcuni metri tra roccia e terra seguendo inizialmente la corda fissa, per portarsi poi verso sinistra fino alla sosta. 15m, III+, I; una corda fissa. Sosta su due fix (e, volendo, un chiodo).
6° tiro: salire la parete lavorata, aggirando a destra una zona con vegetazione, e superare un paio di brevi muretti. 40m, 6a (uno o due passi); quattordici fix (più qualche vecchio spit inutile). Sosta su due fix.
Discesa: scendere brevemente a sinistra (rispetto alla direzione di salita) fino ad incontrare una traccia che in breve riporta lungo il sentiero di andata.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

mercoledì 10 maggio 2017

Bergamo-Milano Lambrate: ritardi marzo-aprile 2017 (2608/10809)

Distribuzioni cumulative dei ritardi per il treno 2608 delle 8:02
(marzo-aprile 2015, 2016 e 2017).
Come sopra, ma per il 10809 (17:43).
Distribuzioni cumulative dei ritardi per il treno 2608
(gennaio-aprile 2015-2017).
Come sopra, ma per il 10809.
Andamento mensile dei ritardi per il 2608.
Come sopra, ma per il 10809.
Eccoci all'aggiornamento bimestrale sui ritardi ferroviari: complessivamente, i dati non sono molto diversi dall'ultimo analogo periodo, e potremmo finirla qui. Se vogliamo vederli nel dettaglio, c'è un lieve miglioramento nel 2608, la cui coda si stacca all'80% di probabilità contro circa un 73% del bimestre precedente, su un treno che è comunque migliorato rispetto al 2015... d'altra parte, a voler essere pignoli, il comportamento di quel 20% circa della coda della distribuzione dimostra che si può ancora migliorare nella la gestione dei ritardi...
Per il 10809, invece, la situazione resta patetica, senza grande differenza nei due bimestri; fortunatamente il caso pessimo scende a "solo" 35', ma la rilevanza statistica qui è decisamente bassa. Val la pena rimarcare ancora che in termini assoluti il dato del 2017 è vergognosamente peggiorato rispetto al 2016 e, nei casi peggiori, riesce persino a far rimpiangere l'osceno 2015. C'è da dire che i dati del 2016 sono peggiorati dopo aprile, quindi è possibile che si assista ad un allineamento... verso il peggio!
I dati aggregati per i primi quattro mesi confermano quanto sopra: bene nel complesso per il 2608, decisamente male per il 10809 che, tra ritardi alla partenza, e cancellazioni, è vergognoso: ridateci l'orario del 2016!
Dall'andamento mensile dei ritardi si possono trarre conclusioni analoghe: il miglioramento del 2608 rispetto all'anno scorso è evidente (media e dato al 50%), anche se il famigerato dato al 90% continua ad oscillare tra i 5 ed i 10 minuti. Nel pomeriggio, invece, non c'è verso di far andare le cose decentemente: media che si ostina a non scendere sotto i 5 minuti e oscillazioni vergognosamente alte nel dato al 90%, quasi a suggerire che il processo è totalmente fuori controllo.

sabato 6 maggio 2017

Mariposa libre

Sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Sul 3° tiro.
Teo sul 4° tiro.
Teo sul 5° tiro (notare i numerosi fix...)
Tracciato della via
(grazie a Diego e Teo per la foto della parete).
Cima alle Coste - Valle del Sarca
Parete E


Il programma elaborato nel canonico sabato sera da Diego prevedeva di salire Sesto grado, da cui un improvvido acquazzone mi aveva scacciato qualche anno fa. Tuttavia, pare che metà della popolazione della valle del Sarca si sia data appuntamento a Cima alle Coste per il giorno dopo, con ressa su Transeamus e Sottobosco e cordate ovunque, inclusa la "nostra" via. Dopo le imprecazioni e le considerazioni poco democratiche di rito, ci spostiamo sulla via più libera, con solo una cordata all'inizio del secondo tiro. Una salita nata un po' per caso, ma che regala belle soddisfazioni agli amanti delle placche, con un po' di giusta tensione per i fix non sempre ravvicinati.
Accesso: da Arco di Trento si segue la strada per Sarche, superando il paese di Dro. Dopo un paio di curve si prende a sinistra la deviazione con indicazione Lago Bagattoli, pesca sportiva, giungendo ad un parcheggio. C'è una sbarra: attenzione agli orari di chiusura. Pochi posti sono disponibili appena prima della sbarra (in alternativa si può usare il parcheggio di Dro; vedi relazione del diedro Martini). Si segue dapprima lo sterrato, tenendo la sinistra al secondo tornante e prendendo poi una traccia con ometti sulla destra, poco prima di uno spiazzo. Si sale nel bosco, si rimontano le placche e si segue la traccia fin quando non si avvicina alla parete. Poco a sinistra c'è l'attacco della via (targhetta con nome).
Relazione: bella via per amanti delle placche, anche se qui non si tratta di vera e propria aderenza come alle vicine placche zebrate, quanto piuttosto di placche lavorate. Chiodatura ottima nei tratti più difficili, ma abbastanza distanziata in quelli facili: utile quindi una certa familiarità con questi gradi. La roccia è tutto sommato buona, ma è necessario fare un po' di attenzione ad alcuni passaggi. Complimenti agli apritori, l'accoppiata Galvagni-Filippi, che l'hanno salita col trapano in mano! Percorso sempre ovvio tranne che al 5° tiro, dove l'incrocio dei fix rende un po' problematico capire dove si deve andare. Portare solo rinvii.
1° tiro: salire dritti superando un paio di facili saltini fino al muretto finale, che si può evitare stando lievemente a sinistra. 35m, 4c, 5c; sei fix. Sosta su due fix con cordone.
2° tiro: dritti sopra la sosta a spostarsi verso destra con passo delicato, per poi salire lievemente in obliquo verso sinistra a superare un muretto. Un gradino erboso porta alla sosta. 40m, 6a, 6a+/6b (un passo), 6a; nove fix Sosta su due fix con cordone ed anello.
3° tiro: dritti fino ad una cengia alberata, oltre la quale si prosegue lungo il bordo di una scaglia. Spostarsi a sinistra con movimento delicato e salire alla sosta. 35m, 5b; quattro fix Sosta su due fix con cordone.
4° tiro: portarsi a destra della sosta, salire brevemente e spostarsi a sinistra a superare un gradino. Si prosegue per placca, spostandosi poi a destra a prendere una concrezione rugosa e si continua fino alla sosta. 30m, 6a; otto fix. Sosta su due fix con cordone e maglia-rapida.
5° tiro: in obliquo vero destra a salire poi lungo il bordo di una lama rovescia. Si attraversa a destra al fix e si sale alla sosta, sotto il termine sinistro di un tetto triangolare. 25m, 5b, 5c (passo); due fix. Sosta su due fix con cordone.
6° tiro: si aggira il tetto a sinistra e si continua dritti fino alla sosta. 35m, 5b; sette fix. Sosta su due fix con cordone ed anello.
7° tiro: appena a destra della sosta fino ad un muretto che si supera spostandosi a sinistra. 40m, 5b; cinque fix. Sosta su due fix con cordone ed anello.
La via ha un ottavo tiro che non abbiamo percorso.
Discesa: in corda doppia sulla via o sulle numerose soste delle vie adiacenti.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

mercoledì 3 maggio 2017

Elios

Sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Teo all'uscita del 4° tiro.
Sul 5° tiro.
Teo all'uscita del 7° tiro.
Tracciato della via (rosso). In verde la via Orfeo,
in viola la via Sette muri.
(La foto della parete è di Diego)
Parete S. Paolo - Valle del Sarca
Parete E


Dopo che per il ponte del 25 aprile avevo finalmente inaugurato le falesie della valle del Sarca, era tempo di tornarci per un paio di vie. E così, passata meno di una settimana, eccomi di nuovo qui. Una via tranquilla... ma non troppo, con buone protezioni, ma che non si fa mancare qualche passo impegnativo e dal carattere piuttosto atletico, come si intuisce dall'affollamento nullo, a differenza della vicina Selene.
Accesso: da Arco si prende la strada che costeggia i Colodri e si raggiunge la cappelletta di fronte al bar-pizzeria La lanterna (possibile parcheggio più avanti sulla strada). Si segue indi il sentiero che sale verso destra, per piegare poco dopo a sinistra per una traccia (ometto) che in breve porta sotto la parete. Si prosegue ora brevemente verso sinistra fino a salire all'attacco di Selene (scritta e numerose cordate presenti). Appena a sinistra c'è l'attacco (scritta e schizzo con un sole).
Relazione: via molto bella che sale la parete S. Paolo proprio di fronte al ristorante La lanterna, con carattere un po' misto tra lo sportivo e l'alpinistico. La chiodatura è sempre ottima ed i passaggi più impegnativi sono protetti a fix, ma un paio di passi di VI obbligato richiedono un po' di decisione. Utile un BD3 per la fessura del 4° tiro. Roccia ottima.
1° tiro: salire la fessurina e traversare a sinistra su breve cengia per proseguire su una placchetta ancora verso sinistra. All'uscita si trova la sosta. 20m; V+, VI+ (passo); un fix, tre cordoni, due chiodi (uno con cordone). Sosta su due fix con cordone ed anello.
2° tiro: a sinistra della sosta a superare un muretto, proseguendo verso destra su placchetta e lama. Si sale brevemente in verticale per spostarsi a sinistra in placca ed uscire alla sosta su cengia. 30m; V+, V, VI+; tre fix, due cordoni in clessidra, due chiodi (uno con cordone). Sosta su due fix (uno con anello).
3° tiro: Salire a sinistra della sosta a superare un saltino, portarsi verso destra salendo in obliquo fino a doppiare uno spigolino e continuare lungo una placca fino al terrazzo di sosta. 20m; V+; due fix, due chiodi, due cordoni. Sosta su due fix (uno con anello).
4° tiro: salire verso destra puntando all'evidente fessura lievemente strapiombante e un po' untina, superarla e attaccare la successiva fessura, uscendone sulla destra. Una placchetta porta alla sosta. 20m; 6b+ (anche A0), VI-; due cordoni in clessidra, un fix, un chiodo con cordone. Sosta su due fix (uno con anello).
5° tiro: salire la placchetta puntando al cordone e traversare verso sinistra alzandosi lievemente. Un passo delicato ma ben protetto porta ad un diedrino lievemente aggettante da cui si esce a sinistra sul ballatoio di sosta. 20m; V+, 6a (passo), 6b (passo); VI-; due fix (uno con cordone), un chiodo, sei cordoni in clessidra. Sosta su due fix (uno con anello).
6° tiro: alzarsi brevemente a prendere una rampa verso destra, superare un muretto ed infilare un diedro con massi dall'aspetto un po' preoccupante, uscendone a sinistra su terrazzo. 20m; IV, V; due fix (uno con cordone), un cordone su pianta completamente secca. Sosta su un fix e cordini in clessidra.
7° tiro: traversare a sinistra e salire un diedrino uscendo in placca. Puntare verso sinistra a prendere una fessura strapiombante. All'uscita, sulla sinistra, c'è la sosta. 20m; VI-, 6a; due fix, due chiodi (uno con anello), due cordoni in clessidra. Sosta su un fix e cordini in clessidra.
8° tiro: salire a sinistra della sosta per spostarsi poi verso destra aggirando un pilastrino. Proseguire su placca uscendo a destra sul terrazzo di sosta. 25m; V+, IV; sette cordini in clessidra. Sosta su un fix e un chiodo.
9° tiro: salire a destra della sosta puntando al cordone, raggiungere un terrazzo e superare il breve strapiombino finale. 25m, III, V+ (passo); due cordoni in clessidra, un fix. Sosta su cordone su pianta.
Discesa: inoltrarsi nel bosco seguendo una traccia fino ad incontrare un evidente sentiero. Da qui due possibilità per raggiungere la stra sottostante: si tiene la destra, tenendo ancora la destra ad un bivio successivo, oppure si tiene la sinistra, tenendosi sempre verso la parete, fino ad incontrare un ripido sentiero che riporta sulla strada nei pressi de La lanterna.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.