mercoledì 29 marzo 2017

Katia Monte

Teo sul 1° tiro.
Sul 2° tiro.
Sul 4° tiro.
Sul 5° tiro.
Sul 7° tiro.
Sul 9° tiro.
Sul 10° tiro.
Teo alla partenza dell'11° tiro.
Sul 12° tiro.
Teo sul 13° tiro.
Tracciato della via.
Monte Colodri - Valle del Sarca
Parete E


L'attesa notizia finalmente arriva: "Il fine-settimana siamo ad Arco; Diego ci aspetta a dormire da lui!" Prima di trascorrere l'etilico sabato sera con l'appartamento in questione trasformato in un improbabile dance club e di consumare la domenica non in parete, bensì in una sauna tra un Aufguss e l'altro, c'è tempo per decidere il programma della giornata. Inizia così il mio battesimo ai Colodri, da me sempre evitati per via dell'unto proverbiale che ne ricopre le prese.
Accesso: si raggiunge il paese di Arco e si segue la strada che costeggia i Colodri, parcheggiando in corrispondenza del campeggio. Prendere la stradina di fronte e raggiungere un masso inclinato attrezzato a spit. Qui deviare a destra per una traccia, superare la zona dei massi e portarsi sotto la parete. Seguirla brevemente verso destra fino ad una rampa. Scritta sbiadita alla base.
Relazione: via molto bella, che supera la parete est dei Colodri individuando una linea mai eccessivamente difficile, risultante dalla connessione di diedri e fessure con tratti in traverso. Arrampicata abbastanza atletica e con i tiri-chiave nelle ultime lunghezze, quasi interamente da proteggere: portare friend fino al 3BD, magari raddoppiando #1 e #2. Noi avevamo pure un 4BD che abbiamo usato in un paio di occasioni, ma direi che non è necessario. La roccia è ottima, ma unta sui passi più duri (che però sono protetti a spit ed indicati dai gradi francesi).
1° tiro: salire la rampa-diedro fino ad un ripiano alberato oltre il quale si trova la sosta. 55-60m (legatevi prima di iniziare il tiro); III, IV, II; due spit, una sosta intermedia (due chiodi, uno spit). Sosta su un fittone.
2° tiro: spostarsi verso destra e salire in obliquo fino alla base di un breve diedro che porta sul pulpito di sosta. 20m, V; due chiodi, un friend incastrato, un cordino su sasso incastrato, una sosta intermedia (due spit con cordoni ed anello di calata). Sosta su anello cementato.
3° tiro: in discesa fino al terrazzo di sosta. 15m, IV; un chiodo. Sosta su due spit.
4° tiro: inizia il divertimento. A destra della sosta a salire e traversare a destra per una bella lama. Indi breve muretto verticale e traverso a destra alla sosta. 25m, V, 6b; due chiodi, quattro spit (uno con lungo cordone), un nut incastrato (che potrebbe sparire a breve), una sosta intermedia (due spit e cordone). Sosta su due spit e cordino.
5° tiro: placca delicata a destra a doppiare uno spigolo. Salire il diedro e spostarsi a destra su cengia fino ad un terrazzo con alberi. 25m, 6b, V+ (passo), III; tre spit, un chiodo. Sosta da attrezzare su pianta.
6° tiro: salire il diedro sopra la sosta (inutile freccia bianca) e seguire la facile cengia a destra. Traversare il muro giallastro e raggiungere la cengia. 45m, IV, I, V+. Sosta su due chiodi.
7° tiro: salire il diedro e traversare su cengia terrosa fino a fermarsi in corrispondenza di una pianta, una decina di metri circa prima dell'evidente diedro ove è la sosta de l'Incompiuta. Sopra la sosta parte una specie di rampa con fessura obliqua verso sinistra. 25m, V+, I; un cordino su sasso incastrato. Sosta da attrezzare su pianta.
8° tiro: salire le rocce lavorate verso sinistra e proseguire in verticale sino ad un terrazzino con pianta. 40m, IV+, V; uno spit, un cordone in clessidra. Sosta da attrezzare su pianta.
9° tiro: spostarsi a destra fino ad uno strapiombino con buone prese. Superarlo e proseguire lungo il bel diedro dove sale l'Incompiuta, uscendo poi a destra a raggiungere la sosta. Attenzione a non salire troppo nel diedro o vi toccherà scendere brevemente verso destra per una cengia obliqua facile, ma cosparsa di macigni mobili. 15m, V+; un chiodo, uno spit, un anello cementato. Sosta su uno spit e un chiodo (un secondo chiodo è poco lontano, se volete...).
10° tiro: salire dritti fino ad una pancia con fessura unta che porta ad un terrazzo da cui si prosegue per un diedro obliquo verso destra. Una cengia erbosa mena ad una pianta dove si sosta. 40m, 6a, VI; quattro spit (uno con cordino), un anello cementato. Sosta da attrezzare su pianta.
11° tiro: a destra fino ad incontrare una fessura obliqua che si risale verso sinistra fino alla sosta. 25m, III, IV. Sosta su anello cementato.
12° tiro: salire la fessura obliqua, con un tratto centrale più impegnativo, fino alla sosta. 25m, V+, VI, V+; un chiodo, uno spit. Sosta su anello cementato.
13° tiro: salire la larga fessura obliqua. Un breve camino porta alla sommità. 35m, V+, IV; due spit, un cordino in clessidra.
Discesa: proseguire verso sinistra e in breve salita, a portarsi sulla vetta del monte Colodri. Da qui si continua verso S per il sentiero che porta alla ferrata dei Colodri che, percorsa in discesa, riporta nei pressi del punto di attacco.

Nota: quanto sopra è la relazione del percorso da me seguito. Altre opzioni possono essere possibili per quanto riguarda l'accesso, la salita e la discesa; inoltre, le protezioni, le soste ed il loro stato possono cambiare nel tempo: usate sempre le vostre capacità di valutazione! Vogliate segnalarmi eventuali errori ed omissioni. Grazie.

mercoledì 8 marzo 2017

Bergamo-Milano Lambrate: ritardi gennaio-febbraio 2017 (2608/10809)

Distribuzioni cumulative dei ritardi per il treno 2608 delle 8:02
(gennaio-febbraio 2015, 2016 e 2017).
Come sopra, ma per il 10809 delle 17:43.
Andamento mensile dei ritardi per il treno 2608.
Come sopra, ma per il 10809.
Passati i primi due mesi col nuovo orario, possiamo dire che le cose potevano andare peggio (ma possono ancora peggiorare)!
Iniziamo dalle buone notizie: il 2608 migliora ancora rispetto agli analoghi periodi degli scorsi due anni. Puntualità ora salita al 32% (voi direte che non è molto... e avete ragione!), ritardo entro 5' raggiunto dal 78% dei treni, massimo ritardo uguale a 10'. Non lamentiamoci, le cose potrebbero andare peggio; speriamo si continui così.

Le buone notizie sono finite. Il 10809 non si comporta altrettanto bene ed arretra rispetto all'anno scorso. Puntualità al 38% (era al 47%), ritardo entro 5' sceso lievemente dall'87% all'84%. Ma la cosa più fastidiosa ed insopportabile è la ricomparsa dell'odiata "coda" dei treni che subiscono un ritardo assolutamente inaccettabile (la curva rossa che piega verso destra intorno al 90%). Non solo detta coda (limitata a circa un quarto d'ora l'anno scorso; curva verde) cresce, ma riesce addirittura a superare il pessimo 2015 nei casi peggiori, arrivando fino a 45' di ritardo per uno dei soliti guasti al treno. Semplicemente ridicolo.

Se andiamo a vedere il dettaglio mensile e siamo ottimisti di natura, possiamo trovare qualche flebile motivo di speranza: entrambi i treni migliorano (non potevano fare altrimenti) rispetto allo scandaloso dicembre 2016. Inoltre, i dati di febbraio sono (quasi tutti) migliori di quelli di gennaio, a far sperare che il nuovo orario sia entrato "a regime". Incrociamo le dota e aspettiamo...