giovedì 1 novembre 2012

Osteria Burligo

Patè di tordi.
Gnocchi di pane e farina di castagne con pancetta.
Punta di manzo ripiena.
Salsicciotto di maiale con purè di zucca.
Torta di nocciole e cioccolato
Via Burligo, 12
Palazzago (BG)


L'osteria Burligo è - come si suol dire - una "garanzia"; uno di quei locali dove è bello tornare di quando in quando con amici, magari non "della zona", per tenersi lontano dalla città e assaggiare qualche buon piatto senza troppi fronzoli. La cucina è rigorosamente del territorio; non v'è da aspettarsi piatti elaborati o particolarmente ricercati, bensì una scelta fra tre-quattro antipasti e altrettanti primi e secondi, molto ben cucinati e con ottime materie prime dei dintorni, e non è poco! Anche la selezione dei vini è esemplare: pur attenta alla realtà locale, vi trovano anche posto aree assai più interessanti: ottima la selezione di etichette piemontesi, vera passione dell'oste. Per questi motivi vale certamente la pena di imboccare la strada che sale le pendici dell'Albenza verso Palazzago per raggiungere la frazione di Burligo e l'omonima osteria. L'aspetto è assai informale, quasi casalingo: l'insegna è tutto fuorché troppo evidente, i tavoli hanno tovaglie bianche e sedie in legno, l'arredamento è praticamente inesistente, il menù è presentato su un foglio di carta, la figlioletta giocava nella stanza accanto a quella dove eravamo noi e gli altri avventori. Ma questo poco conta; anzi, dà un'aria di tranquillità e predispone ad un'ottimo pasto.
Nella visita del 2012 (senza fotografie) ho iniziato con un ottimo lonzino per antipasto, senza disdegnare un assaggio ai peperoni con salsa di tonno. Come primo piatto ho scelto una crema di zucca con riso nero a cui ho aggiunto una discreta quantità di pepe; piatto molto buono anche se forse un po' troppo dolce. Molto interessante anche l'orzotto ai funghi. Sui secondi ha spopolato la guancia di vitello, mentre io ho optato per uno stracotto di asino ("del macellaio di Palazzago", come ci ha detto il sempre simpatico ad affabile oste) accompagnato da un nido di polenta. Per finire, il dessert: mi sono lasciato tentare da una torta di farina di castagne, insolita e buona; un assaggio alla buonissima torta di cioccolato e nocciole mi ha fatto però dubitare della mia scelta.
Due bottiglie di Barbaresco hanno accompagnato magnificamente la cena. Per iniziare scelgo un classico: quello della Cantina produttori 2006. Sulla seconda bottiglia mi affido al titolare che mi consiglia la Cantina del pino, sempre 2006 e con cui nasce una simpatica chiacchierata sul confronto tra i due. La mia preferenza va al primo, mentre il secondo "paga" il pur breve passaggio in rovere, anche se bilanciato da una polpa più carica.
Sono poi tornato altre volte, l'ultima a dicembre 2020 per festeggiare un compleanno. Stavolta il menù proponeva antipasti di salumi e un insolito patè di tordi che mi ha subito incuriosito: veramente notevole ed assai delicato; me lo sono mangiato in men che non si dica lasciando praticamente intatti i crostini!
Anche tra i primi piatti c'è una scelta un poco insolita: degli gnocchi di pane e farina di castagne con pancetta che raccoglie l'unanimità del tavolo (e infatti di lì a poco finiranno e altri avventori dovranno indirizzarsi altrove). Sono piccoli gnocchi assolutamente saporiti che spariscono in un anno.
Siamo ai secondi: manzo, trota, gallina,... noi proviamo una punta di manzo di Vedeseta ripiena e un salsicciotto di maiale della Valtaleggio con purè di zucca, a testimoniare l'origine locale dei prodotti. Veramente ottima la punta, accompagnata da un nido di polenta e verdure. Il salsicciotto in realtà è un cotechino, che però manca un po' della finezza che avevo trovato ad esempio da Dentella. Compensa il purè di zucca, veramente buono.
C'è ancora un po' di spazio per il dessert: una torta di nocciole e cioccolato ed una di farina gialla, che completano a dovere il pranzo.
Anche questa volta mi oriento su un'etichetta piemontese, ovvero un Carema della Cantina Produttori Nebbiolo di Carema, vino che avevo già assaggiato diverse volte al rientro dalla Val d'Aosta. Si va sul sicuro!

Il conto (dicembre 2020): 100€ per
1 antipasto
2 primi
2 secondi
2 dessert
2 caffè
1 bottiglia di acqua
1 bottiglia di vino (20 €)

P.S. Nelle vicinanze si trovano anche gli ottimi ristoranti Collina e Camoretti.

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