venerdì 19 ottobre 2012

Assaggi dalla Toscana alla Sicilia



Le cantine, anche quelle non particolarmente ricche come la mia, riservano sempre delle sorprese. Vini e produttori dimenticati, memorie di viaggi, amici e/o fanciulle, progetti di visite future; tutto questo si affaccia più o meno regolarmente alla mente quando si afferra una bottiglia e la si apre, e tutto questo mi è nuovamente capitato grazie ad un paio di bottiglie assaggiate nelle scorse settimane, di cui per pigrizia e mancanza di tempo non sono riuscito a mettere per iscritto le impressioni prima. Le accomuno quindi, nonostante le differenze.
Il Chianti classico Poggerino mi era stato raccomandato da - come si dice - "amici di amici", ma era rimasto a riposare per qualche anno. Aperto ora, dopo 8 anni, questo 2004 si è rivelato ben al di sopra delle mie aspettative e reclama un'incursione in terra di Siena, o almeno in un'improbabile enoteca dei dintorni orobici che ne sia fornita, per rimpinguare l'esigua scorta. Bel colore rubino, ma con un aroma non particolarmente intenso, il Poggerino si presenta senza troppa convinzione. All'assaggio, invece, le cose cambiano: l'invecchiamento di 12 mesi nelle barrique non stravolge i sapori, ed il 100% sangiovese si fa sentire. Gli immancabili frutti rossi, con qualche nota speziata e minerale accompagnano un vino ben proporzionato e intenso, che si lascia bere con estrema piacevolezza.
La settimana successiva ho un'altra occasione di prelevare una bottiglia dormiente nella cantina, e scendo a sud. Il Cerasuolo di Vittoria dell'azienda agricola Cos è prodotto senza le diavolerie che oggi trasfigurano spesso il vino e rispecchia fedelmente la filosofia dell'azienda, una specie di simbolo del vino naturale. Io mi sono bevuto con sommo piacere un 2001, ma non ho fotografato la bottiglia e ho pescato la foto con l'annata 2006 da Interdet. Un bel rubino intenso tendente un poco al granato che elargisce sentori di frutti rossi e note di terra, di cuoio e di cacao, che marcano la differenza col vino precedente. Anche il Cerasuolo si beve con estrema piacevolezza e fa ricordare, insieme al suo compare di Toscana, che ci sono moltissime cantine in Italia che producono vino di qualità, non industriale e a prezzi accessibili. Peccato che di questo Cerasuolo avevo solo la bottiglia 2001...

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